Sono molte le aziende che stanno lavorando su Hyperloop, la tecnologia che promette di trasportare beni e persone all'interno di tubi a bassa pressione, tramite levitazione magnetica, a velocità fino a un massimo di circa 1200 K/h.
L'idea del CEO di Tesla Elon Musk nata nel 2012, ha raccolto molti consensi e anche in Italia ci sono studi di fattibilità e tratte su cui adottarla. Di recente, Virgin Hyperloop ha compiuto un importante passo avanti nel rendere questa soluzione di trasporto una realtà concreta, dimostrandone il funzionamento in sicurezza nel corso di un test svolto con due impiegati. Virgin Hyperloop è quindi diventata la prima realtà ad aver condotto un test con umani a bordo, su un tracciato privato di 500 metri nel deserto a nord di Las Vegas.
Due volontari hanno dunque preso posto all'interno di un cosiddetto "pod" (ribattezzato Pegasus o XP-2) percorrendo il breve tragitto in 6,25 secondi a una velocità di 172,2 chilometri orari, poco più di 100 miglia orarie. La capsula è stata immessa in una camera di decompressione in attesa della creazione del vuoto, poi la saracinesca si è aperta e il pod è entrato nel tubo, pronto a muoversi lungo il percorso.
Per ora siamo lontani dalle velocità teorizzate, ma si tratta pur sempre di un primo test: finora Virgin ha toccato nelle sue prove (oltre 400) una velocità di 240 miglia orarie, pari a 386 chilometri orari. Sara Luchian, una dei due volontari e direttore dell'esperienza passeggeri di Virgin Hyperloop, ha spiegato che malgrado le forze G tre volte superiori a quelle sperimentabili su un aereo, il test è andato più liscio di quanto si aspettasse, anche perché la capsula non è soggetta a forze laterali.
“Non sembrava molto diverso dall'accelerare in un'auto sportiva”, ha detto Josh Giegel, 35 anni, co-fondatore dell'azienda e altro passeggero volontario. “Questo è un passo di rilevanza storica”, ha affermato Jay Walder, CEO dell'azienda spiegando che sono stati necessari 20 mesi per arrivare fino a questo punto. “Non ho dubbi sul fatto che questo cambierà il mondo”.
Josh Giegel ha spiegato che il test era soprattutto volto a dimostrare la sicurezza della tecnologia. “La domanda numero 1 che mi hanno fatto gli investitori è stata 'è sufficientemente sicuro?'. Siamo persone qualunque, non astronauti. Questo dimostra che è sicuro e gli osservatori possono riportarlo ai propri investitori e ai comuni interessati”.
Se Hyperloop funzionasse come promesso, i tempi di spostamento da un luogo all'altro potrebbero ridursi enormemente rispetto a quelli attuali, permettendo ad esempio di andare da Los Angeles a San Francisco in meno di 30 minuti, mentre parlando del nostro paese, la tratta da Milano Cadorna a Malpensa potrebbe scendere da 43 a 10 minuti.
Non tutti però pensano che Hyperloop riuscirà a rispettare le attese o a dimostrarsi un progetto economicamente sostenibile. Secondo Carlo Van de Weijer, general manager dell'AI Systems Institute di Eindhoven, ci sono molte incognite. Potrebbero insorgere elevati costi di manutenzione, o poterebbero esserci problemi di capienza anche stando al fatto che le capsule Virgin trasportano al momento un massimo di 23 persone.
Troppo presto per dire se Hyperloop sarà il mezzo di trasporto del futuro, ma senza dubbio il test di Virgin dà ai suoi sostenitori una spinta psicologica per andare avanti a crederci e sognare in vista dell'obiettivo: il debutto entro la fine del decennio.
Foto e video Virgin Hyperloop One