Il tentativo è buono, bisogna vedere che frutti porterà.

La Regione Abruzzo ha coordinato con Marche, Molise e Puglia la proposta relativa al processo di revisione della Rete Transeuropea dei Trasporti (TEN-T) avviato dalla Commissione europea nel 2019.

Detta proposta consentirà l’introduzione nella rete di nuovi nodi infrastrutturali, quali porti, interporti e aeroporti, insieme ad un aggiornamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie che uniscono tali nodi.

In ragione di ciò è stata proposta l’inclusione nella Core Network, cioè nella Rete Centrale, della sezione “Ancona-Bari” lungo l’asse adriatico e della sezione trasversale “Civitavecchia-Pescara-Ortona” che collega il mar Tirreno al mar Adriatico, entrambe non recepite nel 2013 in tale Rete, prerequisito essenziale per appartenere ad un Corridoio.

“Il nostro obiettivo – ha sottolineato il presidente Marsilio – è quello di affermare l’itinerario marittimo-ferroviario lungo il versante adriatico-ionico che raccorda i porti del sud Italia, concretizza un rapido collegamento verso nord in una catena intermodale integrata ed efficiente e consente l’ingresso ai paesi dei Balcani e dell’est Europa”.

Un progetto che è punto di forza nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con le altre regioni adriatiche e che è finalizzato a sviluppare un progetto strategico comune sull’inclusione della Direttrice Adriatico-Ionica tra le infrastrutture di rilevanza prioritaria europea, in quanto i volumi di traffico passeggeri e merci sono in continua crescita.

A seguito di questo accordo, abbiamo formulato un’istanza congiunta al MIT per l’inserimento del sistema infrastrutturale multimodale costiero Adriatico – Ionico (c.d. “Corridoio Adriatico – Jonico”) e dei connessi collegamenti trasversali principali con il versante Tirrenico nel Corridoio Scandinavia – Mediterraneo e Baltico-Adriatico della Rete TEN-T Core.

L’assetto attuale della rete TEN T CORE nell’Italia peninsulare, servita unicamente dal corridoio Scandinavia – Mediterraneo, lascia scoperte tre tratte del sistema infrastrutturale multimodale adriatico – jonico (Ancona – Foggia, Bari – Lecce e Paola – Taranto) la cui valenza, strategica e di rango sistemico, è attestata dai numerosi investimenti in corso da parte del governo italiano e delle Regioni interessate.

Questi interventi spaziano dal potenziamento della rete ferroviaria, a quello dei porti, delle rispettive connessioni con la rete ferro-stradale e dei relativi impianti intermodali.

L’inserimento del sottosistema multimodale peninsulare pluriconnesso adriatico ionico ha il pregio di redistribuire il traffico sulla direttrice Nord-Sud evitando fenomeni di saturazione in corrispondenza dei nodi principali e creando una ridondanza di collegamenti in grado di mitigare i rischi di isolamento che potrebbero verificarsi in caso di gravi eventi accidentali, ivi compresi quelli sismici, purtroppo ricorrenti in quest’area del continente europeo.

L’Abruzzo, nella sostanza, tramite il Dipartimento Infrastrutture e Trasporti, diretto dall’ingegnere Emidio Primavera, ha chiesto l’inserimento nella Core Network, cioè nella rete centrale, dei porti di Pescara e Ortona, finora esclusi, e delle ferrovie “Bologna-Bari-Lecce” e “Roma-Pescara”, delle Autostrade A14 e A24 e A25, dell’Interporto d’Abruzzo e dell’Aeroporto di Pescara.

“Ci auspichiamo – ha concluso Marsilio – che la Commissione europea tenga conto dei cospicui investimenti messi in campo per potenziare le citate infrastrutture, alcune delle quali come la linea ferroviaria Roma-Pescara e le Autostrade A24 e A25 sono ricomprese tra le opere prioritarie nel Piano Infrastrutturale 2020 del Governo nazionale, denominato ‘“Italia veloce’”.

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