Si apre una nuova fase per il Tram Treno, progetto viabilistico lanciato lo scorso giugno da un comitato nato all’interno dei tre Rotary Club della città.
La proposta di un sistema che rivoluzioni i trasporti pubblici cittadini con un aumento delle fermate e della frequenza dei mezzi, ha ottenuto ottimi riscontri. Per questo, i promotori hanno deciso di passare dalla fattibilità tecnica alla definizione di un piano di investimento preciso e articolato.
Uno studio approfondito che analizzi le fonti di finanziamento che possono essere attivate, tra fondi pubblici ministeriali, regionali ed europei. Ma anche una valutazione dei ricavi di un investimento così importante.
"Per fare questo tipo di attività ci vorrà almeno un anno", spiega il presidente del comitato promotore Giovanni Arioli. Una progettazione complessa e costosa che necessita quindi innanzitutto di una fase di raccolta fondi.
E altrettanto fondamentale, prima di proseguire in questo impegno, è il coinvolgimento delle istituzioni. "Ci piacerebbe molto – continua Arioli – coinvolgere le ferrovie fin da subito. Con Ferrovienord ci sono state già delle interlocuzioni, ora ci accingiamo a confrontarci con il Comune".
Molto dipenderà dunque dalle intenzioni del Comune, che per voce del sindaco Davide Galimberti aveva già in passato espresso vivo interesse in merito al progetto in fase di presentazione.
Una delle chiavi del Tram Treno è la nuova stazione principale della città, immaginata nell’area dell’ex macello civico. Sarà utile capire se per l’Amministrazione comunale potrà essere davvero quella la destinazione d’uso di una zona degradata che il Comune vuole rigenerare da tempo. Se il progetto riceverà il supporto delle istituzioni ci si potrà addentrare negli aspetti finanziari: la stima a grandi linee dell’investimento previsto è nell’ordine di almeno un centinaio di milioni di euro.
In particolare l’Europa mette a disposizione importanti canali di finanziamento, ma eventuali richieste e partecipazioni a bandi si potranno concretizzare non prima della conclusione della seconda fase. Per i Rotary Club è un progetto che vuole guardare al domani e alla mobilità sostenibile. "Noi possiamo e vogliamo continuare a fare un’attività di stimolo", continua Arioli.
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