Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop” la rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.

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Partiamo!

Questa settimana non ci sentiamo di assegnare top.

Vi spieghiamo il motivo: siamo sinceramente preoccupati. Sapevamo che sarebbe arrivata una seconda ondata di Coronavirus, ma la consapevolezza crescente che il mondo stia cambiando sotto ai nostri occhi nel giro di qualche mese ci porta ad essere un po' più pessimisti del solito.

Cerchiamo sempre di scrivere questa rubrica con obiettività, ma non possiamo non considerare le sensazioni. E per il momento queste non sono positive.

Di bello c'è stato un importante passo avanti nella costruzione del tunnel del Brennero, ma ci sembra una goccia di positività in un lago di preoccupazione ed incertezza, almeno questa settimana. Per cui, procediamo con i nostri due flop, che ben fotografano la situazione assurda in cui stiamo vivendo.

Flop 1 - Distanziamento sì, distanziamento no

Chi ci legge lo sa, siamo tendenzialmente europeisti pur con parecchi distinguo. Proprio per questo, forse, il paradosso visto in questi giorni sui treni internazionali tra Italia e Austria ci sembra doppiamente assurdo.

Sugli EuroCity in questione, in Italia è necessario mantenere le distanze di sicurezza secondo le regole del nostro paese. In Austria, che sta vivendo un'emergenza sanitaria uguale alla nostra, anzi, è esattamente la stessa nostra (il virus non si ferma al Brennero per una frontiera che nemmeno c'è più...), questa distanza non è necessaria. 

Ma come?! L'emergenza non è la stessa? I pericoli non sono gli stessi? Pure il treno è lo stesso! Molti dei passeggeri sono gli stessi! Troviamo questa differenza di trattamento assurda.

Ormai è evidente che l'Europa procede in maniera disomogenea contro il Coronavirus. Si è capito da tempo ma una conferma così ci fa un po' arrabbiare se non preoccupare. 

Secondo noi, in questo periodo, la distanza a bordo dei treni è il minimo che si possa fare per cercare di limitare il contagio. Una differenza così marcata su un treno internazionale non ci pare appropriata solo perché le ruote si trovano sul territorio austriaco o italiano. Flop.

Flop 2 - Malpensa Express

Non è un flop destinato al treno o al servizio che non hanno responsabilità diretta in questa storia.

Il flop è un flop di paura, di spavento, di realizzazione che il mondo è cambiato e forse per sempre. Basta un dato: nel mese in corso sono il 40% in meno i viaggiatori rispetto alla media pre-Covid, con il Malpensa Express che segna il calo più brusco, meno 73%.

Immaginatevi uno scalo aereo come Malpensa vuoto per la metà, con la metà degli aerei, la metà dei passeggeri, la metà degli introiti. Migliaia di persone che lavorano lì e che forse non hanno più ragione economica di essere impiegati. 

Quindi questo flop certifica questo: il mondo sta cambiando e basta un dato sul Malpensa Express a dimostrarlo. Quel -73% sui treni che servono per raggiungere l'aeroporto da Milano Centrale. Un fiume di gente che non si sposta più

Flop a questa situazione e alla paura che ci fa.

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