Le restrizioni provocate dalla pandemia di Covid-19 hanno portato molti operatori italiani del settore ortofrutticolo a esprimersi in favore del trasporto ferroviario.

L’intenzione è emersa in un recente webinar organizzato da myfruit.TV dal titolo “Logistica e nuovi mercati: come cambia l’import-export dell’ortofrutta in Italia”.

Convinta della bontà della scelta ferroviaria per l’export di frutta in Asia la responsabile legislazione e progettazione Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli) Italy, per la quale l’unica incognita è rappresentata dall’embargo russo, anche se – ha aggiunto – “come Cso Italy stiamo lavorando a livello ministeriale ed europeo per risolvere la questione”.

L’executive manager dell’omonimo gruppo, ha voluto però ricordare come l’opzione preferibile vari in funzione del prodotto esportato, e a questo scopo ha citato le mele come esempio di merce per la quale “una settimana in più o in meno di viaggio, di fatto, a livello qualitativo non cambia nulla” e che quindi può invece sfruttare meglio i vantaggi del trasporto marittimo.

A favore del treno per i viaggi verso oriente si è espresso l’amministratore delegato di Nord Ovest, che ha ricordato come durante l’emergenza sanitaria sia stata spesso proprio la ferrovia a far muovere le merci, anche se – ha aggiunto – il “trasporto marittimo resta più competitivo”.

Ai margini del dibattito è rimasto il trasporto aereo, considerato dagli operatori che hanno partecipato al dibattito, un mezzo più veloce ma dai costi troppo elevati.

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