Un lento ed inesorabile depotenziamento dei servizi per i pendolari. 

«Una scelta portata avanti dalla Regione che ha un costo per chi si muove con i mezzi pubblici. Ora basta tagliare treni, servono più convogli e una mobilità sostenibile al servizio di territori decentrati». Così Giacomo Massimelli, portavoce dei pendolari della Valle Belbo che aggiunge «senza trasporto pubblico la Valle Belbo perde valore aggiunto».

All’Auditorio Trinità di Nizza Monferrato si è discusso di ferrovie nell'incontro organizzato dal Partito Democratico di Asti durante il quale denunciare i disservizi sono anche tanti pendolari. «Ci si concentra sempre e solo su chi usa il treno per raggiungere il lavoro - annota Andrea Ghignone, sindaco di Moasca -, ma ci sono ragazzi, anziani e studenti che hanno il diritto di poter viaggiare senza dover per forza avvalersi solo di auto private».

Ancora una volta il motivo del discutere sulle linee ferroviarie dell’Astigiano è la richiesta della Regione, promossa dal vicepresidente Fabio Carosso, di trasformare la Alba-Nizza in una pista ciclabile. Continuano i relatori: «Proprio ora. Proprio quando abbiamo un progetto per far circolare di nuovo i treni mettendo in sicurezza la galleria Ghersi di Neive chiusa a causa di un cedimento strutturale».

«Porterò queste vostre istanze in commissione Trasporti - assicura Alberto Avetta, consigliere regionale del Pd -. Dobbiamo incentivare il trasporto pubblico. Dobbiamo farlo offrendo servizi. Il piano della Regione è tanto chiaro quanto poco comprensibile: far scendere il numero di utenti per poi avere una buona scusa per cancellare corse o intere tratte».

Intanto il Centro sinistra astigiano ha confermato il no al progetto pista ciclabile sul sedime ferroviario. «Non è certo una novità - ricorda l’ex sindaco Flavio Pesce -. Ad inizio mandato l’allora assessore Parigi mi chiese di firmare una richiesta per convertire la linea ferroviaria in pista ciclabile. Provenivamo dalla stessa area politica, ma mi rifiutai. Oggi, invece, l’attuale sindaco di Nizza, Nosenzo, ha detto subito sì alla richiesta della Regione amministrata dalla Lega».

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