Con un documento firmato da Maurizio Gentile, Ad di RFI, la Società risponde ai sindaci di Pizzighettone e Maleo, e si dice disponibile a istituire un tavolo tecnico sul futuro dei passaggi a livello.

RFI ribadisce però che l’incidente di Ferragosto in cui ha perso la vita a Elisa Conzadori non è imputabile a un malfunzionamento dell’impianto. E il fatto che le istanze sollevate dai primi cittadini Luca Moggi e Dante Sguazzi siano finite sul tavolo del numero uno dell’azienda, testimonia quanta attenzione venga rivolta alla tragedia.

Nella missiva inviata il 22 agosto scorso, i sindaci rivieraschi e il presidente della Provincia di Lodi, Francesco Passerini, avevano chiesto a RFI di mettere in campo tutte le azioni possibili “per scongiurare il verificarsi in futuro di analoghi gravissimi incidenti, stanziando adeguate risorse economiche per effettuare gli investimenti tecnologici necessari a garantire l’incolumità di cittadini e pendolari”.

Definendo “inaccettabili” le modalità che avevano causato il decesso della giovane, Moggi e Sguazzi hanno quindi sollecitato RFI a investire nella sicurezza, possibilmente superando l’attraversamento ferroviario a raso.

Su questo punto nella risposta arrivata ieri l’Ad Gentile sembra fornire ampie rassicurazioni: “Ci rendiamo fin d'ora disponibili a istituire un tavolo di confronto che coinvolga anche gli enti gestori delle strade”.

Tuttavia RFI sostiene nel documento stesso che “E’ inopportuno parlare di malfunzionamento del passaggio a livello dove è avvenuto l’investimento, in quanto è stata registrata la regolare chiusura delle barriere, non erano presenti allarmi e il treno era partito dalla stazione di Codogno con segnale regolarmente disposto a via libera. Peraltro sono tuttora in corso, da parte dell'autorità giudiziaria, di una commissione d'indagine interna, gli accertamenti per l’individuazione delle cause e delle responsabilità dell’accaduto”.