Non essendo arrivata alcuna smentita la situazione nel bellunese inizia a farsi quantomeno delicata.
Secondo l'Associazione Vivaio Dolomiti l'elettrificazione delle linee Diesel venete non porterà grandi benefici in termini di servizi.
La motivazione è sempre la stessa, il peso assiale dei nuovi Pop e Rock sarebbe eccessivo per le strutture presenti sulle linee rendendole di riflesso almeno parzialmente inidonee a farceli viaggiare sopra e costringendo i treni, per ragioni di sicurezza, a diminuire la velocità in alcune tratte come quelle tra Conegliano, Vittorio Veneto e Belluno.
Il problema era già stato sollevato tempo fa ma non essendoci stata alcuna smentita l'Associazione ora teme che il patatrac sia stato fatto. Gianni Pastella, portavoce di Vivaio Dolomiti spiega: «Si evince che i treni andranno più piano di prima. Abbiamo investito centinaia di milioni di euro per connettere il Bellunese alla pianura e andiamo più piano di prima. Qui qualcuno ha sbagliato qualche calcolo: o nell'acquisto dei treni o nell'investire centinaia di milioni di euro su una infrastruttura».
«Il peso assiale di questi convogli, essendo molto più pesanti (di quelli Diesel attuali ndr), costringe a rallentare sulle curve e sui ponti che conducono da Conegliano a Ponte nelle Alpi, quindi si rallenterà il tempo di percorrenza rispetto ai vecchi treni a gasolio».
«Noi chiediamo semplicemente che si pianifichi. - prosegue Vivaio Dolomiti - Quando si fa un'opera servono degli studi di costi benefici appropriati perché non possiamo continuare a buttare via soldi con opere che alla fine si rendono assurde e non portano alcun beneficio al nostro territorio».
Gianni Pastella conclude spiegando come mai l'Associazione non sia intervenuta qualche settimana fa quando la questione è stata posta. «Abbiamo lasciato passare giorni sperando in una risposta della politica, che non è arrivata. Cosi come non c'è stata la smentita di RFI».
Una situazione infelice e di non facile soluzione.