Le regole sul distanziamento sociale, col riempimento dei treni ridotto al 50%, rischiano di mettere in crisi Italo.

Questo quel che sostiene la Repubblica, secondo la quale. "i piani che i manager della società romana starebbero mettendo a punto per limitare i danni causati dal distanziamento" prevedono che "da metà settembre l’azienda comincerà progressivamente a tagliare i convogli disponibili, iniziando da quelli con un minor flusso di passeggeri". 

"Già oggi i treni in circolazione sono circa 87 al giorno contro i 111 in tempi pre-Covid. Una riduzione secca di quasi il 22%. E per l’autunno, in assenza di novità sul tasso massimo di riempimento – che solo in Italia prevede un limite del 50% per l’alta velocità – questo tetto sarà ulteriormente ridotto: anche se l’azienda non conferma questo piano, il network potrebbe perdere 15 treni a settimana".

Secondo il quotidiano "Questo trend, se confermato, nel giro di poche settimane o entro l’anno, porterebbe la rete di Italo quasi allo zero con ripercussioni pesanti su utenti e dipendenti del gruppo ferroviario".

Per evitare tutto ciò in queste ore si starebbe cercando col ministero dei Trasporti una soluzione in grado di modificare le norme, anche perché, come i lettori di Ferrovie.Info sanno bene, la società si sta muovendo anche nell'ottica di implementare i servizi su tutta la dorsale Adriatica. Da Ancona fino a Bari, Brindisi e Lecce.

Inutile dire che un problema sono anche le tariffe. Con meno passeggeri i prezzi non possono essere concorrenziali come in passato.

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