Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop” la rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.
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Partiamo!

TOP - Nuova denominazione stazione Bologna Centrale
Questo è un top combattuto. Sia chiaro, non sminuiamo affatto l'importanza di commemorare la memoria di un giorno così tragico come quello del 2 agosto per la nostra Repubblica e per la città di Bologna, tuttavia continuiamo a non essere convinti del completo cambio di nome.
All'indomani del quarantennale della strage, pensiamo però che si sia trovato un buon compromesso. Bene la nuova denominazione della stazione di Bologna Centrale ribattezzata "Bologna Centrale - 2 agosto 1980". Troppo importante non dimenticare mai quanto accaduto.
Una denominazione che rimarrà scolpita negli anni e che avrà il merito di mantenere sveglie le coscienze di tutta l'opinione pubblica fino a che verità completa non sarà fatta su questa pagina così drammatica.
Troppo grande, troppo grave quanto accaduto quel 2 agosto 1980. Bologna è e rimarrà per sempre legata a quel giorno maledetto ma chi è rimasto ha il dovere di ricordare e di non dimenticare, anche se significa legare per sempre una città e una stazione a una delle giornate più terribili della Repubblica. Quel legame, comunque, Bologna già lo ha dentro e indietro è impossibile tornare. Nella speranza che la verità, vera, definitiva, cristallina, venga fuori a breve.
FLOP - Italo e il dietrofront del Governo sul distanziamento sui treni
Quando accaduto la scorsa settimana ci pare ancora incredibile: dal "liberi tutti" sui treni al dietrofront in fretta e furia per ripristinare le regole di distanziamento sui treni a lunga percorrenza. Italo, però, ha quantificato coi numeri le perdite solo per quella giornata di confusione sulle regole: tre milioni di Euro di ricavi in fumo.
Una mazzata gigantesca, soprattutto per un'azienda che già ha subito gravi cali di introiti a causa del lockdown.
Se Trenitalia in qualche modo di è salvata, non dovendo cancellare alcun collegamento, Italo ha invece spiegato in un comunicato che per «ottemperare a quanto previsto dall'ordinanza emessa improvvisamente» dal ministro della Salute che «reintroduce, con decorrenza immediata, l'obbligo di distanziamento nei treni ad Alta velocità, è stata costretta, suo malgrado, a cancellare 8 treni della mattina e numerosi biglietti per i treni del pomeriggio, arrivando a coinvolgere circa 8.000 passeggeri che non hanno potuto fruire del biglietto già acquistato».
Flop, quindi, a questa situazione davvero ingiustificabile che ha causato non solo tantissimi disagi di viaggio ed economici, ma che soprattutto ha (quasi) messo a rischio la salute di migliaia di persone.


