Una mezza doccia fredda sulla possibile realizzazione di nuova stazione in linea AV nei pressi di Parma.

La ministra De Micheli da una parte conferma l'intenzione di procedere a uno studio di fattibilità, dall'altra ricorda che una stazione in linea fra Milano e Bologna è già operativa e occorre ponderare bene costi e benefici complessivi di un intervento ulteriore lungo la linea.

"Parma ha chiesto, e io avevo assentito a questo e abbiamo peraltro cominciato a lavorare con Rete ferroviaria italiana, di provare a immaginare uno studio di prefattibilità su una fermata dell'alta velocità, a servizio sostanzialmente del polo fieristico. Noi faremo questo studio fattibilità", ha detto ieri a Reggio Emilia De Micheli in occasione della presentazione del piano di investimenti da oltre 14 milioni per potenziare la stazione Mediopadana.

Tuttavia "è del tutto evidente che noi abbiamo una stazione in linea (Mediopadana appunto ndr) e dobbiamo tener conto dei costi benefici del tutto, non tanto del costo puntuale di un'eventuale nuova stazione, ma del fatto che i treni per fermarsi determinano un rallentamento complessivo". Bisogna valutare "l'impatto che c'è sul resto della rete, non solo quella puntuale". E quindi, dice De Micheli, "io credo che nel giro di qualche mese si terminerà questo studio che non è una novità nelle nostre discussioni".

Tuttavia, conclude De Micheli, "dobbiamo fare il bene di Parma, ma anche quello di tutto il sistema trasportistico e quindi questa eventuale valutazione andrà fatta tenendo tutto questo in considerazione".

Non molto più rassicuranti le parole di Maurizio Gentile, AD di Rfi: "Lo studio di prefattibilità significa mettere a confronto delle soluzioni progettuali, nel caso specifico non solo i benefici. Il tema vero è quello trasportistico, cioè cosa significa avere molte fermate su una linea che ne dovrebbe avere poche proprio per garantire la rapidità del trasporto ad alta velocità".

In realtà, "si tratta di fare questo: mettere a confronto alcune soluzioni, fare delle analisi e vedere se può andare avanti e a quali condizioni, che sono prevalentemente trasportistiche, prima ancora che infrastrutturali o di finanziamento".

Insomma la strada per Parma sembra davvero molto in salita.

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