Non ci sarà nessuna celebrazione a Viareggio quest’anno per ricordare le vittime della strage del treno carico di Gpl, deragliato mentre attraversava la stazione.
Ancora una volta e per tutto il giorno, passando da Viareggio, i macchinisti faranno fischiare le locomotive per chiedere giustizia e onorare la memoria dei morti.
Sul fronte giudiziario, dopo i primi due gradi di giudizio deve ancora pronunciarsi la Cassazione. Un anno fa, in appello, i giudici hanno condannato 25 imputati, tra cui l’ex Ad di RFI e di FS Mauro Moretti a 7 anni di reclusione; Michele Mario Elia, ex Ad di RFI, e Vincenzo Soprano, ex Ad di Trenitalia, a 6 anni di reclusione.
L’undicesimo anniversario sarà dunque ricordato in tono necessariamente minore. Sarà celebrata una messa al cimitero della Misericordia dove sono sepolte molte delle vittime, mentre alle 23,48 - orario del disastro - le campane della Casina dei ricordi sorta nella zona dove maggiori furono i danni dello scoppio rintoccheranno per 32 volte.
La decisione di rinunciare alle celebrazioni, non senza polemiche, è stata presa dall'associazione "Il mondo che vorrei" che raggruppa i familiari delle vittime.
“Il Comune di Viareggio prima sembrava disponibile a dare l’autorizzazione - ha spiegato Daniela Rombi, madre di una delle 32 vittime e per anni presidente dell’associazione "Il mondo che vorrei" - poi invece per motivi di sicurezza legati alla pandemia da Covid-19, è stato deciso diversamente.
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Foto 2 di Elena Torre from Viareggio, Italia - la motrice, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7180720


