L'Associazione Ferrovia Valle Metauro interviene sulle dichiarazioni del Ministro Franceschini.

"Ricordiamo con soddisfazione nel 2015 quando il Ministro Franceschini in visita a Fano screditò pubblicamente l’idea del sindaco di Pesaro Ricci di trasformare la ferrovia Fano-Urbino in ciclabile; il nostro rispetto e stima nei confronti del Ministro ci impedisce di attaccare apertamente la sua proposta di creare un’alta velocità spostata all’interno e di creare sulla ferrovia adriatica da Pesaro a Termoli una pista ciclabile, gradiremmo però che venga espletata meglio l’idea.

I paradossi di questa proposta sono fondamentalmente tre:

- L'incoerenza con quanto finora intrapreso: la ferrovia adriatica è stata oggetto nel corso di questi ultimi anni di un pesantissimo ammodernamento impiantistico volto a portare la velocità a 200 km/h ed aumentarne capacità e sicurezza. Numerose stazioni sono state ammodernate ed adeguate da pochissimi mesi, altre ne seguiranno. Abbandonare tutto? Ricordiamo inoltre che nel tratto abruzzese l’adriatica, che era a binario unico, è già stata arretrata e non è chiaro quindi perché parlare di Pesaro - Termoli. L’idea, se mai, è riguardante la Regione Marche.

- La capillarità ridotta di una linea AV: le linee AV sono linee dedicate dove possono passare esclusivamente treni veloci e necessitano di fare poche fermate: se ci passassero anche i regionali, gli interregionali e gli intercity con fermate in tutte le stazioni rallenterebbero la loro corsa, in sostanza dovremmo creare un’unica stazione per provincia e rinunciare al traffico locale su ferro? Città come Fano, Marotta, Senigallia, Falconara, Civitanova, Porto San Giorgio ecc. starebbero senza stazione ferroviaria? Non è un caso che laddove esiste una AV non rimpiazza ma affianca le linee esistenti che fungono anche da interconnessioni in eventuali criticità.

- I costi non giustificabili: se la linea AV fosse in aggiunta, non sostituendo ma affiancando a monte l’attuale linea, niente da eccepire, ma esistono i numeri nel territorio tali da giustificare un quadruplicamento della linea? Ribadiamo che l’ammodernamento e velocizzazione a 200km/h ha puntato a velocizzare l’esistente in quanto ciò è giustificabile dall’utenza presente ma non lo è un completo rifacimento.

Non ci sono dubbi invece sull’immane spreco di un bene pubblico come la trasformazione di una infrastruttura larga decine di metri ed inserita di buon grado nelle reti TEN in una pista ciclabile che fra l’altro esiste già ed è in avanzata fase di progettazione e realizzazione: la ciclovia da Trieste a Santa Maria di Leuca.

Evidentemente gli amministratori pesaresi, che avranno certamente imbeccato il Ministro, sono in preda ad un tale delirio ciclistico da non accontentarsi della Fano - Urbino ma puntano persino a ferrovie inserite nei corridoi europei.

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