Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop” la rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.
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Partiamo!
TOP – TX Logistics
La compagnia TX Logistics, ha reso noto di amare "la pellicolatura delle locomotive: la usiamo per mettere colore e mandare messaggi sui binari".
Per questo motivo ha indetto un piccolo concorso di pittura, sfidando giovani artisti a sviluppare il proprio design. I più piccoli hanno utilizzato i colori mente i più grandi hanno lavoravano digitalmente.
La compagnia ha quindi esposto i bozzetti che potranno essere votati entro il 1 giugno. In questo giorno la votazione avrà fine e verranno pubblicate le tre idee che avranno riscosso maggiore successo.
Noi pensiamo sia una splendida idea, anche perché con l'omologazione sempre più massiccia delle locomotive in giro per l'Europa, una nota di varietà cromatica non può che far bene.
Per questo rilanciamo: perché non farlo anche in Italia?
Perché Trenitalia non può organizzare qualcosa di simile per me modificare – ad esempio – la livrea di una ventina di E.464 sulle centinaia presenti nel parco macchine? Creerebbe un po' di varietà in un mondo ferroviario, diciamoci la verità, un bel po' noiosetto che nonostante la fine dell'XMPR che rendeva uguali tutti i servizi, ancora stenta ad essere variopinto. E poi veicolare messaggi su un mezzo che unisce l'Italia potrebbe essere importante per mille motivi diversi.
Del resto se altri lo fanno una ragione ci sarà pure. Per noi TX Logistik (che peraltro ironia della sorte è parte del Gruppo FS), è top!
FLOP - Sistema rimborso Trenitalia
Nessuno poteva aspettarsi la pandemia. Nessuno poteva aspettarsi lo stop quasi totale alla circolazione ferroviaria per settimane; uno scenario che forse non si è visto nemmeno in guerra!
Quindi, nessuno si sarà lamentato quando un viaggio pianificato (e pagato!) è stato cancellato per via del Coronavirus. Trenitalia, come è giusto che sia, ha annunciato di rimborsare i biglietti già pagati per le corse non effettuate. Ecco com'è andata la storia che abbiamo sperimentato direttamente sulla nostra pelle, o per meglio dire... sul nostro portafoglio.
Treno cancellato, parte la richiesta di rimborso datata 5 marzo 2020. Riceviamo la mail di conferma il giorno dopo che avremo avuto il rimborso. Come? Per ora non si sa.
Passano i giorni, le settimane e i mesi. Arriviamo a maggio e del nostro rimborso nemmeno l'ombra.
Fingendo di essere viaggiatori comuni e cercando su internet “numero verde Trenitalia”, la prima opzione che ci appare è l'892 20 21, raggiungibile alla modica cifra da rete fissa di 54,9 centesimi di euro al minuto, più scatto alla risposta (IVA inclusa) da 30,5 centesimi di euro. Chiamando da rete mobile i costi variano a seconda del gestore, frase sibillina che vuole dire tutto e non vuol dire niente.
Cercando un po' meglio, troviamo anche lo 06 3000, che gratuito non è ma costa come una normale urbana o extraurbana. C'è anche l'800 892021 che è gratuito e sembra temporaneo ma non c'è nella pagina dei contatti, insomma non visibilissimo anche se noi lo conosciamo avendolo "sponsorizzato" più volte nelle nostre news (ma il resto del mondo lo conoscerà?).
Al centralino un'operatrice, molto gentile, ci spiega la situazione: se vogliamo un rimborso in denaro, ci spetta l'80% della cifra pagata per il viaggio non fatto (ma perché non il 100%?), mentre per un buono sconto la cifra equivalente è del 100% a quella pagata.
Solo a quel punto ci viene spiegato come fare a riceverlo. E finalmente, dopo mille traversie, riusciamo ad avere i due codici che equivalgono ai buoni per comprare nuovi viaggi.
Soddisfatti del servizio? Ni. La procedura poteva essere spiegata subito nella prima e-mail di conferma, senza dover andare a ingolfare un call center. In seconda battuta, riteniamo poco chiaro il modo di contattare la compagnia.
Ci si perde in un dedalo di numeri che hanno tariffe differenti e alle volte non si capisce bene quale sia la differenza tra uno e l'altro. Sicuramente la colpa non è di Trenitalia che si troverà ad interfacciarsi con diverse realtà del mondo della telefonia, ma sarebbe ora che si arrivasse a un numero unico, da fisso e da mobile e perché no anche dall'estero, che abbia un prezzo "politico" e che sia ben chiaro da subito.
Perché se abbiamo avuto "difficoltà" noi che siamo nel settore a venirne a capo non possiamo immaginare la fatica che può aver fatto un viaggiatore "comune". Per noi è flop!


