Una situazione drammatica quella affrontata da Trenitalia.

Lo dice chiaramente l’ad Orazio Iacono, in un’audizione in commissione Lavori pubblici del Senato sull’impatto del Coronavirus sul trasporto ferroviario, secondo quanto riporta il Corriere della Sera.

"È stato uno shock e un impatto mai visto nel settore dei trasporti dalla pandemia del Covid 19. L’impatto economico è stato notevole, con una riduzione dei ricavi operativi che di sostenibilità di flussi di cassa. Abbiamo perso circa 10 milioni di euro al giorno nel periodo di lockdown per la mancata vendita dei biglietti solo nei mesi di marzo e aprile. Abbiamo registrato una perdita di fatturato di 500 milioni di euro rispetto al 2019, che proiettata a fine anno vale quasi 2 miliardi".

Per questo motivo — dice Iacono — serve un intervento dello Stato. Sono "auspicabili misure di sostegno per la parte a mercato, c’è una grande sofferenza economica e finanziaria per quanto riguarda l’azienda. È auspicabile l’adozione di misure di sostegno tese a mitigare l’impatto economico e finanziario, anche in considerazione del fatto che Trenitalia — che è al 100% di Ferrovie dello Stato (FS) — non dispone di ammortizzatori e Cig".

L’azienda — ha aggiunto l'ad — ha cercato di bilanciare il calo dei ricavi con una contrazione dei costi operativi "ma questo non è sufficiente per azzerare il minor fatturato e quindi è necessario un supporto dello Stato attraverso misure di ristoro".

Del resto, secondo Iacono "la domanda di mobilità potrà tornare stabilmente ai livelli pre-crisi non prima del 2022 nell’ipotesi comunque che non ci sia una nuova ondata pandemica".

Trenitalia prevede "nei prossimi mesi una graduale seppur lenta ripresa della domanda legata anche all’allentamento progressivo delle misure di contenimento. Tuttavia — ha aggiunto — a fine 2020 anche in assenza di nuove ondate di contagio prevediamo che la domanda di mobilità si attesti a livelli molto inferiori a quelli pre-Covid con un calo sia della necessità che della propensione a spostarsi di tutti i segmenti della domanda, studenti, lavoratori e turisti e di chi si sposta per motivi anche personali e per tutti i settori, Alta velocità, Intercity e trasporto regionale".

Per la domanda business «prevediamo un massiccio ricorso allo smart working da parte delle aziende almeno fino a settembre, con un graduale ritorno al lavoro in autunno molto, molto graduale». Quanto alla domanda “leisure” le quote di turisti stranieri inizialmente sarà «praticamente inesistente e non potrà essere sicuramente bilanciata dagli italiani che potrebbero orientarsi su destinazioni domestiche».

L'articolo completo è disponibile cliccando qui.

Orario invernale Trenitalia
Giorni
Ore
Min.
Sec.

Treni insoliti sui binari italiani
Il nuovo libro di Lorenzo Pallotta

234 pagine, 260 foto

Acquista la tua copia!!