Può sembrare un problema secondario, invece è diventato di primaria importanza in un momento delicato come quello che stiamo vivendo.
Secondo quanto riferito da diversi media locali, incuranti dei limiti agli spostamenti un numero superiore al normale di tossicodipendenti continuerebbe a utilizzare i treni per raggiungere le le aree periferiche delle città alla ricerca di stupefacenti. La mancanza di altri mezzi di trasporto è probabilmente alla base di questo numero crescente di casi riscontrati nei pressi dei binari.
Episodi di questo tenore vengono segnalati a Milano, a Padova, a Pisa, a Cremona, a Bari ma anche a Novara.
Nelle prime città il fenomeno è stato riscontrato principalmente all'interno degli impianti, probabilmente con i tossicodipendenti appena scesi dai convogli. A Novara le forze di polizia hanno effettuato controlli sia nelle aree boschive sia nei pressi della stazione ferroviaria, meta di persone che giungono in gran parte dal Piemonte e si rendono spesso autori di episodi di microcriminalità.
Tutti coloro che vengono colti in flagrante vengono anche multati per violazione della normativa su contenimento del Covid 19.
Probabilmente, va detto, il numero crescente di casi riscontrati è anche dovuto all'intensificarsi dei controlli che fa sì che le zone notoriamente più esposte siano maggiormente setacciate.