"Studia, altrimenti finisci a fare il ferroviere", dicevano ai tempi molte madri degli oggi quarantenni.
Avessimo realizzato allora che bastava così poco per entrare in ferrovia ci saremmo regolati di conseguenza, libri chiusi e tutti al parco. Ma forse una seconda opportunità viene offerta anche ai meno giovani dalla vicina Svizzera.
Macchinisti per i treni, autisti per gli autobus e tramvieri sono tra le figure professionali più ricercate perché, come si evince da un articolo della Radiotelevisione Svizzera Italiana (Rsi), "tutte le imprese di trasporto su rotaia e gomma, dalle più grandi alle più piccole, da quelle nazionali a quelle operanti su scala locale, sono in difficoltà". E nei prossimi anni sono previste letteralmente una valanga di assunzioni.
La mancanza di macchinisti per le Ferrovie Federali Svizzere è cronica e anche noi l'abbiamo documentata più volte in passato, al punto che "di recente l'azienda ha dovuto anche sopprimere alcuni collegamenti a causa dell'insufficienza del personale di locomotiva disponibile", precisa l'articolo della testata svizzera.
La carenza è dovuta in parte alle normali fluttuazioni stagionali ma soprattutto a un problema strutturale. Entro il 2024 le FFS stimano di dover sostituire almeno mille macchinisti e per questo sono partite le prime mosse. Per prima cosa hanno alzato il salario durante la fase di formazione (dai 14 ai 16 mesi) portandolo da 42.500 franchi a 52.500 (poco meno di 50mila euro), poi hanno deciso di aprire le porte anche ai candidati diversamente giovani, quelli al di sopra di 40 anni.
La complicata situazione è arrivata anche sui tavoli del Consiglio di Stato Svizzero con una interrogazione, presentata a gennaio, dai consiglieri ticinesi Claudio Isabella, Giorgio Fonio e Lorenzo Jelmini. I tre politici del cantone che confina con l'Italia hanno chiesto di incentivare il reclutamento tra i disoccupati elvetici ma il loro monito, letto al di qua del confine, sembra un'opportunità: "Se nei prossimi anni non si trovano un numero sufficiente di macchinisti, le FFS dovranno giocoforza rivolgersi alle nazioni a noi vicine importando lavoratori dall’estero".