L'AD di Italo, Gianbattista La Rocca è intervenuto oggi ai microfoni di Piazza Affari di RAI 3 con parole molto chiare sulla situazione aziendale.
"La situazione è molto critica e difficile. Di fatto siamo nelle stesse condizioni di primavera, siamo in lockdown. Oggi viaggeranno sui nostri treni non più di 1.000 persone, normalmente nel periodo pre-Covid viaggiavano al giorno su Italo 60.000 persone. Stiamo parlando di una riduzione della domanda del 95% che non potrà che peggiorare da domani dato che diventeranno arancioni altre cinque regioni. Noi dal lato nostro stiamo facendo di tutto per mettere in sicurezza il sistema e l'azienda. Quindi fermiamo i treni perché siamo costretti per cercare di mettere in sicurezza l'azienda. Non c'è dubbio che però abbiamo bisogno di supporto da parte del Governo".
"Gli aiuti servono a supportare il fatto che, nel momento in cui sarà passato questo periodo di emergenza e ci sarà una ripresa che avrà bisogno comunque di tempo per tornare ad avere una domanda sostenibile, non esca fuori una concorrenza indebolita. Tutti conosciamo quali sono i vantaggi che ha portato la concorrenza in questo Paese, sociali ed economici. Quelli sociali perché abbiamo accorciato le distanze tra le città, il prezzo è diminuito del 50%, si è dimezzato in 8 anni e la domanda è raddoppiata in 8 anni. Quelle economiche perché la nostra azienda ha investito più di un miliardo e mezzo di euro".
La conversazione va quindi inevitabilmente sul Fondo Covid previsto dal Governo.
"Partiamo proprio dal Decreto Rilancio di maggio con il quale è stato previsto un Fondo Covid da 1,2 miliardi. Quel fondo era stato previsto per coprire i danni relativi al primo lockdown, quello di primavera e ad oggi siamo a inizio novembre e noi ancora non abbiamo ottenuto quel fondo. Mancano ancora dei passaggi burocratici, in particolare manca un Decreto da parte del Ministero delle Finanze.
È comunque necessario ma sicuramente non sufficiente perché adesso ci troviamo di fronte a un secondo lockdown e quindi ad un allungamento dei tempi dell'emergenza. Servirebbe quindi un'estensione del fondo e servirebbe anche per una ripresa che prima che stimolare la domanda stimoli l'offerta uno sconto sul pedaggio cioè sulle tariffe che noi paghiamo per viaggiare sull'infrastruttura nazionale".