È già arrrivato in Cina in due grandi metropoli, Ningbo, e a Xi’An, e poi in Vietnam, a Da Nang, e ancora, in Turkmenistan e Nigeria.
Si tratta del treno anti-Covid-19 presentato in anteprima al Comune di Milano, e progettato dal gruppo svizzero Intamin Transportation, con sede a Wollerau. Il convoglio permette di aggirare l’ostacolo di lunghe code di passeggeri davanti alle porte di ogni vagone dovute ai termoscanner grazie a dei sensori collocati su ogni sedile, in grado di rilevare la temperatura corporea. Se supera i 37,5 gradi scatta l’allarme e il treno non parte.
“Tutto nasce da un progetto che risale a cinque anni fa e che poi è stato aggiornato tecnologicamente per rispondere alle nuove esigenze determinate dalla pandemia”, spiega il coprogettista Fernando De Simone, rappresentante in Italia dell’azienda svizzera, specializzata nella progettazione e produzione di attrezzature per il trasporto urbano.

Il nuovo sistema messo a punto da Intamin Transportation è costituito da carrozze con cabine completamente separate le une dalle altre che hanno otto posti l’una collocati sui due lati, a una distanza di tre metri. I sedili sono separati da pareti in plexiglass e dotati di un aspiratore che filtra l’aria e la depura, oltre che di sensori che rilevano la temperatura corporea di ogni passeggero.
Un convoglio con dieci carrozze può trasportare al massimo ottanta persone. “Uno svantaggio compensato dal fatto che è possibile far partire un treno al minuto – prosegue De Simone -. Inoltre a differenza di un treno non attrezzato per l’emergenza sanitaria riesce a controllare tutte le persone. Ogni cabina è dotata di un proprio ingresso e questo evita anche lunghe file di passeggeri e di conseguenza l’accumularsi di ritardi”. Può essere installato sia sulla linea di una metropolitana sia su quelle ferroviarie e al Comune di Milano è stato proposto per tutti i collegamenti su rotaia.
“Siamo in attesa delle osservazioni del Comune di Milano, poi lo presenteremo ai sindaci di tutti i comuni capoluogo di provincia”, dice De Simone.
L'articolo integrale su Il Sole 24 Ore.
Foto Intamin Transportation


