Il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, lascia intendere che è sullo scambio che si concentra l’indagine del Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer.

«Stiamo verificando l’errore umano», dice Chiaro. Gli elementi raccolti da testimoni diretti e da fonti investigative, nonché il fonogramma delle 4.45 postato ieri da Il Fatto Quotidiano, portano effettivamente a pensare a quello.

Lo scambio è stato oggetto nella notte di un intervento di manutenzione da parte di una squadra tecnica composta da cinque operai di Rete Ferroviaria Italiana.

Detto scambio doveva essere messo in posizione tale da permettere al convoglio di proseguire la sua marcia sui binari di corsa, invece l'ipotesi è che sia stato predisposto per una deviata che il treno nel pieno della sua marcia avrebbe preso sviando e centrando uno o più mezzi di lavori.

Stando a quanto si apprende da RFI, l’intervento di manutenzione su quello scambio era ordinario e programmato. I tecnici dovevano infatti sostituire un pezzo del deviatoio, così come prevede la prassi di sicurezza sull’usura dei materiali.

Intorno alle 4 di ieri notte, l’intervento si è concluso e il caposquadra avrebbe informa la sede di Livraga, che a sua volta riferisce alla Direzione territoriale di Bologna responsabile del traffico su quel tratto di linea AV.

«Dev.05 disalimentato e confermato in posizione normale come da fono 78/81 fino a nuovo avviso», c'è scritto sul fonogramma. Detto in parole povere, che possano comprendere anche i non tecnici, significa che l’impianto elettrico dello scambio che ne permette lo spostamento da remoto, è stato disattivato, probabilmente per esigenze di manutenzione, ma che lo scambio - e qui arriva il punto cruciale - è stato lasciato “in posizione normale”.

Riassumendo, dunque, al PM Livraga c'è uno scambio cui è stato scollegato il controllo reale e il cui stato non risulta quindi visibile dal "sistema di sicurezza". Il punto è capire se questo scambio sia stato lasciato scollegato per permettere al treno di proseguire la marcia dritto o per andare in deviata. 
Si tratta di una prassi normale. La normativa vigente prevede infatti che a seguito di anormalità o lavori di manutenzione, si possa scollegare il controllo reale di un deviatoio per crearne uno provvisorio shuntato in sala relè, per la posizione voluta, purché sul campo il deviatoio sia effettivamente disposto per quell'istradamento e assicurato con dispositivi di immobilizzazione.

Il caposquadra e i quattro tecnici di RFI sono stati già sentiti dagli investigatori, ma, a quanto si apprende, hanno negato di aver lasciato lo scambio in posizione deviata. «L’abbiamo lasciato nella posizione normale, non riusciamo a spiegarci».

Il sistema, dunque, essendo lo scambio disalimentato, non avrebbe visto una deviata che in effetti non ci sarebbe dovuta essere. Il Frecciarossa avrebbe così percorso quella stessa deviata a una velocità di molto superiore a quella possibile, deragliando inevitabilmente.

La procura di Lodi, che indaga per disastro colposo, omicidio colposo e lesioni multiple, al momento non ha iscritto nessuno nel registro degli indagati. Al netto di eventuali ammissioni, solo una perizia potrà accertare come, e perché, lo scambio era posto in posizione errata.

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