Novità in arrivo nel nodo di Udine.

"Lo spostamento dei primi 9 treni passeggeri (su 32 complessivamente circolanti giornalmente sulla tratta Udine-Bivio Vat), una volta concluse con esito positivo le verifiche operative, può essere programmato con il cambio orario estivo 2020, quindi per il prossimo mese di giugno".

Queste le parole del senatore della Lega Mario Pittoni, promotore del tavolo ministeriale per la riduzione dei treni passeggeri che ancora utilizzano la linea cittadina, che taglia in due la città e dovrebbe venire dismessa assieme ai suoi 5 passaggi a livello.

Pittoni illustrerà i dettagli dell'operazione oggi alle 16 al centro congressi dell'istituto Bearzi di Udine. "In attesa - spiega - della soppressione della linea interna prevista dall'accordo (per la quale stiamo sollecitando tempi contenuti) e a seguito delle valutazioni tecniche e degli approfondimenti realizzati con Rete Ferroviaria Italiana in ordine allo spostamento dei treni passeggeri, che hanno riguardato sia gli effetti sul sistema dei servizi di trasporto pubblico locale ferroviario, sia eventuali criticità che si potrebbero ripercuotere sul sistema dei servizi merci, e di un successivo confronto anche con il gestore dei servizi viaggiatori Trenitalia, sono stati individuati 9 treni (6 realizzati da Trenitalia e 3 riguardanti i servizi Mi.Co.Tra. gestiti da Ferrovie Udine Cividale) che possono essere spostati dalla linea “storica” alla linea di cintura, senza interventi infrastrutturali e previo completamento di una verifica operativa da parte degli stessi gestori.

"La possibilità di procedere allo spostamento di un'ulteriore quota di traffico è demandata alla realizzazione di interventi infrastrutturali e sull’impianto di gestione del traffico, che consentano di collegare i due binari presenti sulla linea di cintura, aumentando la capacità e migliorando la gestione del traffico sulla linea.
Interventi per i quali è stato chiesto a RFI di anticipare i tempi di realizzazione, reperendo le relative risorse. Lo spostamento dei 9 treni necessita, tra l’altro, di una specifica abilitazione del personale di condotta che comporterà, per la sola Trenitalia, l'esigenza di 120 giorni di formazione al fine - conclude Pittoni - di assicurare un numero di macchinisti abilitati sufficiente a garantire la continuità del servizio".

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