Nella ex cordata di salvataggio di Alitalia “è emerso in maniera chiara come l’approccio di Atlantia fosse condizionato ad altre vicende”.
È quanto riferito dall'amministratore delegato e direttore generale di FS, Gianfranco Battisti, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera sul decreto Alitalia.
Battisti ha quindi sottolineato che “Delta è rimasto l’unico interlocutore interessato a partecipare all'operazione anche in termini di equity e ha confermato la disponibilità di investire in equity con 100 milioni di euro nella nuova Alitalia ma soprattutto ad apportare nuove competenze industriali”.
“Tale contributo commerciale quindi - ha aggiunto - non era limitato ai 100 milioni dell'equity iniziale ma era, in maniera più complessiva, allargato a una valorizzazione che abbiamo stimato in 240 milioni, per un valore complessivo nel periodo di 4 anni di piano di 340 milioni”.
Battisti ha anche accennato al ruolo di Lufthansa, il cui rappresentante è intervenuto ieri in audizione ribadendo la volontà della compagnia di stringere una partnership commerciale con Alitalia. “Lufthansa non ha mai risposto formalmente a nessuna iniziativa che avevamo richiesto”, ha chiarito
“La nostra offerta era condizionata da alcune condizioni ritenute imprescindibili: che ci fossero risultanze soddisfacenti sulla due diligence, che fossero individuati uno o più investitori e che ci fosse soprattutto un primario vettore aeronautico che per competenze e conoscenze potesse garantire il pieno rilancio compagnia”, ha detto Battisti.
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