Una rivoluzionaria idea (che per la verità da noi si è fatta strada da parecchio, sebbene in maniera diversa) si sta imponendo in Francia.

Un gruppo di 15 deputati dell'Assemblea nazionale francese ha infatti presentato una proposta di legge per vietare i voli sulle tratte servite dai treni ad alta velocità in cui la differenza di durata del tragitto sia inferiore alle due ore e mezzo.

François Ruffin, de La France Insoumise, uno dei promotori del progetto, ha giustificato la proposta con il fine di rendere il trasporto aereo per muoversi in Francia un mezzo eccezionale e non la norma come avviene ancora oggi su alcune rotte.

Per essere chiari, la proposta non mira a vietare tutti i voli interni, ma unicamente quelli non hanno a supporto una ferrovia che copra il tragitto con una differenza massima di due ore e mezza.

L'esempio che viene portato a corredo di questa proposta è la Parigi-Marsiglia. La tratta si copre in un'ora e venti in aereo mentre ne servono poco più di tre in treno, con la differenza che quest'ultimo è molto meno inquinante. 

"Secondo l'eco calcolatore della Direzione dell'aviazione civile, un andata-ritorno Parigi-Marsiglia in aereo emette 195 kg di C02 per passeggero. Lo stesso tragitto effettuato in TGV ne emette 4,14, quasi 50 volte in meno", scrive Ruffin

Del resto sono anche altri i numeri che portano la proposta ad essere interessante poiché per viaggiare da Parigi a Marsiglia bisogna comunque raggiungere uno dei due aeroporti della Capitale, distanti circa un'ora, poi passare i controlli di sicurezza, magari anche quelli del check in se c'è bisogno di imbarcare il bagaglio e una volta giunti a destinazione la trafila è pressoché simile, visto che l'aeroporto di Marsiglia è a circa 40 minuti di autobus dal centro città. 
Insomma, alla fine le tempistiche treno/aereo si assomigliano molto.

"Che motivo c'è di mantenere i 35 voli quotidiani tra Parigi e Marsiglia quando in treno si risparmia addirittura del tempo?", ha detto la deputata ecologista Delphine Batho intervistata da Brut.

La proposta di Ruffin è stata accolta da numerosi deputati ma non dal Governo: "Quando hanno un'offerta di treni all'altezza, che risponde ai loro bisogni, i francesi prendono il treno. Non c'è bisogno di inserire divieti nella legge", ha spiegato in radio la ministra dei Trasporti, Elisabeth Borne.

Del resto l'osservazione è forse pertinente, se si analizza ad esempio il sistema italiano, dove il mercato stesso ha di fatto tagliato fuori l'aereo dalla tratta Roma - Milano, con anche le compagnie low cost come Ryanair ed EasyJet costrette ad abbandonare il campo a favore di Trenitalia e Italo.

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