Il fulmine a ciel sereno arriva nella giornata in cui Bombardier consegna ben sei 494 a tre distinte compagnie ferroviarie italiane.

"Confermata la cessione del ramo ingegneria e nessuna garanzia sui futuri carichi di lavoro". Queste le parole con cui la Cgil descrive quanto emerso nel pomeriggio al Ministero per lo Sviluppo Economico durante l'incontro sulla vertenza riguardante la Bombardier di Vado Ligure.

"L'azienda si è nuovamente presentata al Ministero senza un piano industriale in grado di garantire il sito produttivo nella sua interezza - dicono Andrea Mandraccia, segretario provinciale Fiom Cgil Savona, e Andrea Pasa, segretario generale Cgil Savona, e Salvatore Barone della Cgil nazionale - Nonostante la richiesta del Ministero di soprassedere in attesa della definizione del piano industriale, la cessione del ramo d'azienda ingegneria verrà portata a compimento. Quanto alla produzione non c'è ancora alcun dettaglio in merito al carico di lavoro che arriverà dai 14 treni destinati all'alta velocità (14 Frecciarossa 1000 ndr)".

Non trapela nessun dettaglio nemmeno su quale sarà il partner industriale che dovrà rilanciare le attività produttive dell'azienda. "Un quadro insomma in parte negativo ed in parte di pesantissima incertezza - concludono i sindacati - Per questo abbiamo chiesto al Mise di farsi da garante per la tutela dello stabilimento: il vice capo di gabinetto Sorial ha chiesto formalmente che il Gruppo presenti il piano industriale entro metà luglio, pena la messa in campo di attività verso i clienti italiani propedeutici alla revoca dei contratti stipulati".

Intanto per oggi sono attese assemblee dei lavoratori nelle quali saranno decise eventuali ulteriori iniziative di lotta.

Foto Alberto Catona

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