Ancora un rinvio per il procedimento relativo al deragliamento del treno Intercity 660 Milano-Ventimiglia a Capo Rollo di Andora il 17 gennaio del 2014.
Nella giornata di ieri il giudice Fiorenza Giorgi ha rinviato l’udienza preliminare a causa dell’impedimento (legittimo) di un legale.
Per lo svio, che per fortuna non provocò vittime ma moltissimi danni, il pm Giovanni Battista Ferro ha chiesto il rinvio a giudizio per frana e crollo colposo dei proprietari della struttura Giulia Di Troia e il marito Raffaele De Carlo, entrambi milanesi, del costruttore Damiano Bonomi, dell tecnico bergamasco Giovanni Bosi, che aveva effettuato i controlli sulla stabilità, e di Franco Dagnino, dirigente della Ferservizi spa, società del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa della gestione del patrimonio immobiliare. Per tutti e cinque, nella prossima udienza, potrebbe esserci la richiesta di essere giudicati con un rito alternativo.
Secondo l’accusa la presenza di una terrazza adibita a parcheggio e costruita in maniera difforme al progetto iniziale avrebbe avuto un ruolo attivo nello smottamento che ha provocato poi il conseguente deragliamento del treno.
La tesi trova ulteriore forza anche dall’esito della perizia disposta dal giudice Fiorenza Giorgi dove si conclude che la presenza del terrazzo ha avuto un ruolo determinante nella frana, anche se un ruolo importante lo hanno avuto le piogge abbondanti dei giorni precedenti all’evento.
Oltre a questo, i periti hanno rilevato che la presenza di un muro di contenimento a protezione della sede ferroviaria non avrebbe evitato la frana, ma avrebbe attenuato gli effetti dello smottamento.
Per i consulenti della difesa, invece, la frana fu un evento improvviso e non prevedibile, ma soprattutto furono le precipitazioni intense a “caricare” le falde acquifere sotto il versante poi interessato dal cedimento. Per questo motivo sono convinti che la presenza del terrazzo, peraltro restaurato con materiale più leggero rispetto al passato, non abbia influito sulla frana che si sarebbe verificata comunque.
Nell'incidente, ricordiamo, fu coinvolta la E.444R.022 che riportò seri danni.


