Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop”! La rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana. 

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Partiamo!

TOP - Germania

Nei mesi scorsi abbiamo bacchettato più volte le DB, che stanno passando un periodo non proprio idilliaco, tra ritardi, qualche ICE a fuoco e una clientela meno affezionata del solito.
Questa volta però lo spirito tedesco che ha fatto grande la Germania ("ferroviariamente" parlando, ma non solo...) è tornato quello di un tempo.

Se in Italia è tutto un gran ipotizzare su fantasiose piste ciclabili (che dovrebbero essere aggiuntive alle ferrovie e non realizzate al loro posto, dannazione!), in Germania invece si pensa di riaprire al servizio regolare linee chiuse da anni.

Un percorso partito da lontano, addirittura da fine anni '90, con la progressiva riapertura di alcune linee giudicate tra anni '60 e '70 poco redditizie. Come invece riportato dallo stesso, secondo il Ministro dei Trasporti teutonico, Winfried Hermann, una volta riaperte alcune rotte si sono rivelate più redditizie di quanto si pensasse.

Al momento è dunque in corso un'analisi del potenziale e degli investimenti richiesti sulle singole linee, con una decisione sulle 15 rotte sulle quali puntare prevista per la fine del 2020.

Questa volta il confronto tra "noi" e "loro" è impietoso. Anche perché, come i recenti fatti di cronaca e politica, noi non solo titubiamo a riaprire ferrovie locali al momento chiuse, ma lo facciamo anche per corridoi europei in parte già costruiti. Top alla Germania.

FLOP - Ferrovie Polacche

Le PKP sono le ferrovie di stato polacche (Polskie Koleje Państwowe) e i treni sulla loro rete sono assolutamente su di un doppio livello: i passeggeri stanno subendo un incredibile rinnovamento grazie soprattutto all'azienda Pesa che "sforna" elettromotrici e automotrici a ritmi esorbitanti.
Ciò non avviene per i carri merci, rimasti in buona parte quelli degli anni '70 (se si esclude la bella verniciatura blu della PKP Cargo adottata da inizio 2000). 

Se ne sono accorti i tedeschi, che hanno bandito nei prossimi anni i treni troppo rumorosi dalla proprio rete.
Documenti alla mano, si tratta in buona parte dei carri PKP che quotidianamente sconfinano dalla terra di origine alla confinante Germania in composizione di numerosi merci. 

La Polonia ha deciso di correre ai ripari e ha annunciato un rinnovo del parco rotabili, ma le migliaia di carri da sostituire con modelli meno rumorosi non sono un obiettivo facile da perseguire nel giro di pochi anni.

Un collegamento mentale, se si pensa ai carri polacchi in condizioni non ottimali, va anche alla cisterna che esplose a Viareggio il 29 giugno 2009: quel carro, infatti, era stato immatricolato originariamente in Polonia, poi passato di mano in mano fino ad essere noleggiato dalla tedesca GATX.
Proprio un problema ad un asse di quel carro fu all'origine di quella immane tragedia.

Alla Polonia, in particolare alla sua divisione merci PKP Cargo, non può che andare il nostro flop di questa settimana.

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