Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop”! La rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.
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Partiamo!
TOP - Italo e i suoi utili
Alzi la mano chi, ai tempi del monopolio Trenitalia, pensava senza ombra di dubbi che l'operazione NTV sarebbe stato un successo.
Ok, i presupposti c'erano tutti: capitali, manager di livello ai vertici della società, materiale rotabile targato Alstom di ultima generazione. Di insidie sul mercato ce ne erano altrettante, però.
I numeri del 2018, invece, sono del tutto ottimi per l'azienda: l’utile sfiora infatti i 93 milioni, quasi 60 milioni in più rispetto al 2017, il fatturato è salito del 25,6% a 571,6 milioni.
Unico passo falso, la mancata quotazione alla borsa di Milano, che è costata circa 13 milioni. Un peccato veniale, per un'azienda tutto sommato giovane.
Dal punto di vista operativo, con una flotta di 37 treni è stato aumentato del 60,7% il numero dei servizi giornalieri portati da 56 a 90 e del 31,7% la capacità in termini di percorrenza. Oltre a questo, si è visto anche un aumento del raggio d'azione di Italo sulla Milano-Torino-Venezia oltre che Trento, Bolzano e Rovereto.
Quindi, che dire, bravi! A loro va il nostro top, ricordandoci che una sana concorrenza su rotaia non può che portare vantaggi in termine di servizio e tariffe anche e soprattutto per noi viaggiatori.
FLOP - Pendolarismo del graffito
Non scopriamo nulla di nuovo, purtroppo: non è la prima volta, infatti, che i writers europei si spostano dal proprio luogo di origine per recarsi in un'altra zona - anche lontana - ad esprimere la loro arte (direbbero loro) o a insozzare treni (diremmo noi).
La scorsa settimana due uomini, nemmeno più troppo ragazzini (35 e 38 anni) sono venuti dalla Germania a Ferrara per imbrattare i nostri treni. Per fortuna, però, stavolta sono stati fermati dalla Polizia di Stato.
Gli agenti hanno trovato in una delle loro auto 29 bombolette spray di vernice indelebile e una macchina fotografica, nella cui memoria c’erano le foto che ritraevano il 35enne intento a disegnare proprio sul vagone del treno sul quale erano saliti poco prima.
Proprio il 35enne è finito alla fine in manette: non solo treni imbrattati, ma l'accusa ha compreso anche documenti falsi nel portafoglio e porto d'armi abusivo.
Peccato solo che punizioni così severe verso chi imbratta i treni vengano applicate solo raramente e pochi siano quelli che vengono colti "con le mani nel sacco". Flop!


