Cittadini e rappresentanti delle categorie firmatari del ricorso al Tar contro la tariffa maggiorata nelle Cinque Terre e contro il contratto di servizio ferroviario 2018-2032 tra Regione Liguria e Trenitalia denunciano le disavventure che spesso capitano ai turisti nella tratta La Spezia-Levanto, dovute a loro dire alla rigidità dei controllori.
Dicono i ricorrenti: “Per un errore umano dell’operatore dell’ufficio del Parco alla stazione della Spezia i viaggiatori (46 turisti di varia nazionalità) si erano imbarcati sul treno senza essersi resi conto che il biglietto era datato al giorno successivo. Sei di loro sono stati fatti scendere a Manarola: il ‘servizio antievasione’ in giacca rossa, in un inglese improbabile, ha fatto una contravvenzione da 50 euro a persona oltre il costo del biglietto”. “Per risolvere la loro situazione c’è voluto l’intervento di un ragazzo locale purtroppo abituato e oramai esasperato da decine di episodi simili cui aveva già assistito: si è intromesso nell’animata discussione, ha cercato di far capire ai due controllori che c’era stato un incolpevole errore, ed è bastato andare all’ufficio a pochi passi per fare mettere sui biglietti appena comprati la data giusta”.
Non è andata altrettanto bene ad altri turisti, raccontano i ricorrenti: “Due giovani turiste francesi che credevano che il biglietto da 4 euro per la tratta Riomaggiore - Corniglia valesse per l’andata e ritorno, hanno dovuto pagare 400 euro a testa di multa. Erano talmente disperate che non hanno nemmeno voluto verificare se la multa fosse un abuso o fatta secondo regolamento: sono rientrate in camera piangendo e hanno fatto i bagagli, perché non avevano più soldi”.
Episodi che provocano il risentimento di chi abita nei borghi: “A quanti episodi di questo tipo dovremo ancora assistere nel futuro, con il territorio presidiato dalle squadre antievasione di Trenitalia che agiscono rigidamente e inflessibilmente anche su persone che, spesso per mancanza di informazione o a causa di regole farraginose o assurde (perché la carta di identità non era originale, ma in fotocopia, come suggerito dall’albergo), commettono incolpevolmente degli errori, ritornando a casa con un ricordo terribile delle Cinque Terre?”.
Foto Mirko Valle


