Dopo lo scontro frontale tra due treni avvenuto giovedì a Inverigo, la procura di Como indaga per disastro ferroviario colposo e lesioni colpose.
L’inchiesta è al momento contro ignoti. Sul convoglio che ha causato l’incidente era presente un allievo macchinista. I treni sono stati sequestrati su disposizione del sostituto procuratore di Como, titolare dell’inchiesta.
Subito dopo l’incidente, in una nota ufficiale Trenord ha precisato che “il macchinista del convoglio in partenza verso Asso ha lasciato la stazione con il semaforo rosso”. Al momento però la procura non conferma la ricostruzione e attende gli esiti degli accertamenti tecnici effettuati dalla polizia ferroviaria e dagli agenti della scientifica.
Intanto, dopo l’incidente, si è riaccesa la polemica sui dispositivi di sicurezza. Tra i primi ad intervenire il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che ha evidenziato la mancanza sulla Asso-Milano, del sistema di sicurezza SCMT, “una tecnologia - ha precisato -, che avrebbe impedito lo scontro”.
Attacca Ettore Maroni, portavoce dei pendolari comaschi: “I sistemi di sicurezza più moderni non sono disponibili sull’intera rete purtroppo, in alcuni casi anche a causa dell’infrastruttura troppo vecchia. Il problema è più generale e sappiamo che servirebbero forti investimenti sull’infrastruttura. Molte linee sono sature e questo provoca disagi, oltre a ridurre la sicurezza”.
Dice Elisabetta Patelli dei Verdi Lombardia: “Già fa ridere pensare che nel 2019 i treni debbano scambiarsi un unico binario. Ma ancor più è grave che su queste linee non siano attivi i sistemi di sicurezza base che possono salvare vite”.
Sulla Seveso-Asso i nuovi sistemi di sicurezza arriveranno a settembre, promette Ferrovienord. “Rispettiamo gli standard previsti dalla normativa”, assicura il gestore della linea coinvolta nell’incidente ferroviario. I 29 chilometri della Seveso-Asso non sono ancora dotati dei dispositivi SCMT, così come i 27 della Malnate-Laveno. “Ma l’85 per cento della rete sul ramo di Milano è coperto - spiega Ferrovienord -, mentre sul 100 per cento della Brescia-Iseo-Edolo è attivo il Sistema di supporto alla condotta”.
Dal 2011 Ferrovienord sta procedendo all’installazione di questi dispositivi, con un investimento di 45 milioni di euro. Le linee mancanti sono appunto la Seveso-Asso, dove il sistema sarà funzionante a settembre, e la Malnate-Laveno. E ricorda che dal 2018 ha la “patente di qualità” rilasciata dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie.
La programmazione degli interventi non soddisfa però i sindacati, che vogliono più tutele. Proprio per questo alcune sigle, tra cui Orsa e Uiltrasporti, hanno indetto uno sciopero del personale Trenord e FNM per lunedì, dalle 12 alle 13 (Ferrovie: sciopero di un’ora dopo lo scontro di Inverigo).
L'articolo integrale sul Corriere della Sera.


