Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop”! La rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.
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Partiamo!
TOP - Germania
Un po' ci dispiaceva: la Germania, mito per eccellenza del trasporto ferroviario, ultimamente avevo perso buona parte del suo smalto; ritardi dei treni, ICE in fiamme, servizio non all'altezza del nome DB.
Ora però, sembra arrivare la svolta: la notizia della settimana dice che sono partiti i progetti per ben tre nuovi tracciati dove potranno correre gli Intercity Express (ICE) in grado di viaggiare fino a 300 chilometri orari.
I tre nuovi percorsi collegheranno Berlino a Hannover, Francoforte a Mannheim e Norimberga a Wuerzburg. L'annuncio è arrivato dal commissario del governo federale per le Ferrovie, Enak Ferlemann.
Progetti ancora a lungo termine, ma comunque ufficializzati dalle alte sfere DB. La Germania torna a correre? Probabilmente sì. Anche per colmare un gap con altre nazioni sull'AV, Italia inclusa, che oggettivamente era difficile rimanesse così a lungo.
FLOP - Metropolitana di Roma
Santo Cielo, viaggiare in metropolitana non può e non deve rappresentare sistematicamente un pericolo per i viaggiatori.
Eppure, a Roma, funziona così. Non sono direttamente i treni ad avere difetti, ma si tratta di tutta l'infrastruttura metro-tramviaria a presentare problemi.
Questa settimana il guaio è accaduto in stazione a Barberini, dove l'ultimo scalino dell'impianto in direzione salita ha ceduto alzandosi, fortunatamente senza conseguenze per gli utenti presenti. 
Un miracolo: se qualcuno fosse stato lì sopra ora avremo di sicuro alcuni feriti, nella migliore delle ipotesi.
I romani ora tremano al pensiero dei tempi di chiusura dell'impianto, con la vicina stazione di Repubblica ancora oggi serrata dopo oltre 5 mesi cui oggi si è aggiunta Spagna.
Quanto avviene a Roma, oltre al consueto degrado e agli altri disservizi, non è un buon modo di gestire la mobilità di una metropoli.


