Mentre l'Italia si dilunga tra analisi costi benefici di fantasia e un Governo in stato confusionale che non riesce a prendere una decisione definitiva sulla Torino - Lione, c'è chi rischia di toglier le castagne dal fuoco al nostro Paese, ovviamente traendone profitti.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la Svizzera si prepara a ricevere il traffico merci proveniente dalla Francia e dai paesi dell'Est se l'Italia confermasse il suo "no" alla Torino - Lione.
Per fare ciò sarebbe allo studio la possibilità di creare sul proprio territorio una fitta rete logistica, con base a Olten, capace di incrociare i traffici del corridoio europeo Nord-Sud con quello europeo Est-Ovest.

Il governo federale, infatti, propone oltre 200 interventi per un investimento vicino ai 12 miliardi di franchi svizzeri, come abbiamo comunicato anche noi nei giorni scorsi. Sull’asse Est-Ovest gli ampliamenti si concentreranno nell'Arco lemanico, a Berna e a Zurigo e riguarderanno i tratti Ginevra-Losanna-Yverdon-Bienne e Soletta-Olten-Zurigo-Winterthur.

Secondo il quotidiano, in pratica si creerebbe un corridoio alternativo che da Lione-Ginevra bypassando l'Italia raggiungerebbe Monaco di Baviera e poi Vienna per innestarsi sull’altro corridoio che porta a Budapest.

Inutile dire che, così, il nostro Paese sarebbe tagliato fuori dal traffico merci che conta, con evidenti ripercussioni non solo in Piemonte ma anche, ad esempio, in Liguria e nel dettaglio per il porto di Genova.

Il tutto senza dimenticare ovviamente il traffico passeggeri che potrebbe trovare a livello internazionale la medesima strada. Si tratterebbe di un colpo mortale per l'economia italiana e di uno smacco senza precedenti per una parte della politica del nostro Paese che ancora non ha capito che il nostro rimanere fermi non implica che gli altri paesi europei restino a guardare.

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