Il punto debole della vecchia documentazione era il calcolo di spese e ricaduta economica della Torino - Lione calcolata solo per quanto riguarda il nostro Paese.
Un calcolo che non prendeva in considerazione spese e ricaduta positiva su Francia e UE.
Una differenza non da poco, che potrebbe spostare l'ago della bilancia da "non fare" a "fare".
Gli stessi oppositori ammettono che a questo punto diventano determinanti le valutazioni sulle penali e i rimborsi che si annunciano però salatissimi in caso di mancato completamento dell'opera.
La partita, infatti, si gioca lì: sulle penali in caso di abbandono del progetto.
Secondo i dati rilanciati da diversi media nella giornata di ieri, all’Italia terminare la Torino-Lione costerebbe ancora 4,7 miliardi, 3 per la tratta internazionale (gli altri 5,7 sarebbero a carico di Francia ed Europa) e 1,7 miliardi per la parte domestica.
In sostanza, il conto finale della nuova relazione passerebbe da un saldo negativo di 7 miliardi a uno aggiornato e sempre sfavorevole per 3,5 miliardi.
Qui però iniziano le spese. I lavori di ripristino e chiusura dei cantieri, come ad esempio, i 7 chilometri di galleria già scavati a Chiomonte andrebbero sigillati (in 7 anni) al costo di 400 milioni.
Poi servirà mettere a norma i 14 chilometri del Frejus agli standard europei: costo di ben 1,7 miliardi (1,5 miliardi secondo quanto riportato nell'analisi costi-benefici), per altro a totale carico dell'Italia perché la Francia non intenderebbe spendere su un vecchio tunnel in cui, commercialmente, non crede più.
E poi, le penali, calcolate dall’Avvocatura dello Stato in 1,7 miliardi.
Il conto finale è presto fatto: l’opera ha un saldo negativo di 3,5 miliardi, ma comporta penali per 1,7, costi di adeguamento del Frejus per 1,5 (ma forse anche 1,7) e di chiusura dei cantieri per 400 milioni, per un totale di 3,6/3,8 miliardi. Se poi si dovesse decidere di realizzare solo il tunnel internazionale, e sfruttare l’attuale linea sul versante italiano, il quadro diventerebbe ancora più vantaggioso con un ulteriore risparmio di 1,7 miliardi.
Saranno questi i numeri della exit strategy del Governo per procedere alla Torino - Lione?


