“Chiederò oggi al consiglio regionale di verificare se ci sono le condizioni per una consultazione popolare”.

Queste le dichiarazioni del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino che avanza la possibilità di far decidere i piemontesi sulla TAV. Chiamparino vuole che siano i cittadini a pronunciarsi “sul fatto che il governo stia bloccando i lavori della Torino-Lione”.

“Se poi non ci saranno le condizioni valuteremo cosa fare ma l’articolo 86 dello Statuto regionale prevede le consultazioni popolari”, ha aggiunto, ricordando che “la TAV peraltro si sta facendo, ed è un tema che sta molto a cuore ai piemontesi”.

Il proposito del presidente è quello di indire il referendum “il 26 maggio, in concomitanza con le elezioni regionali ed europee. Consentirebbe di non avere maggiori spese e di stimolare la partecipazione alle urne”.

Nino Boeti, presidente del Consiglio regionale del Piemonte, a margine dei lavori dell’Aula ha confermato l’idea di Chiamparino: “Si può chiedere al ministero dell’Interno se il 26 maggio possiamo aggiungere una scheda per chiedere ai piemontesi di esprimersi”. Il voto non sarebbe però vincolante: “perché non sarebbe un referendum né consultivo né abrogativo, e non avrebbe bisogno di quorum - aggiunge -. Sarebbe un modo per permettere a chi va a votare di dire ciò che pensa”.

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