Sono quattro persone, tra cui due dirigenti delle Ferrovie Sud Est, a rischiare il processo per l’incidente tra due treni sul binario unico Lecce-Zollino.
Il fatto avvenne il 13 giugno 2017 tra due treni in servizio per FSE a Galugnano, sulla tratta Lecce-Zollino. 
L'impatto, fortunatamente a velocità piuttosto bassa, provocò circa 20 feriti. 
Come riportano i media locali, il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci ha chiesto il rinvio a giudizio per R.R., 59enne di Lizzanello, macchinista; L.C., 55 anni di Foggia, in qualità di Business Unit Trasporto Ferroviario Ferrovie Sud Est e L.A., 63 anni, originario di Lecce ma residente a Triggiano, Direttore del Trasporto Ferroviario Ferrovie Sud Est; M.Q., 53 anni di Monteroni, capotreno.
Tutti e quattro risponderebbero ad ipotesi di reato piuttosto pesanti: disastro ferroviario colposo, delitti colposi di danno, cooperazione nel delitto colposo.
Adesso sarà il gup designato a fissare l’udienza preliminare. In quella sede, il giudice deciderà se mandarli a processo o chiederne il proscioglimento.
L'incidente non fu solo, secondo la Procura di Lecce, un banale errore umano: alla base della tragedia fiorata ci sarebbe anche "un’inadeguata formazione del personale, con condotte colpose attive ed omissive in parte indipendenti e in parte cooperando tra loro".
Il riferimento, tra gli altri, è quella di un'ipotesi formulata all'indomani della tragedia dell'Ansf, l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria.
Dopo la ricostruzione dei fatti, l'Agenzia affermò che il macchinista alla guida a Galugnano non avrebbe dovuto trovarsi ai banchi di comando del treno visto che avrebbe avuto la licenza sospesa da cinque mesi per "decorrenza della scadenza del requisito sanitario", come riportava un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno dell'agosto 2017.
Adesso sarà la Magistratura a fare chiarezza sul fatto.


