Dopo l’approvazione di ieri sera della mozione di Lega e M5s, che chiede appunto "di ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia" si torna al punto di inizio.

"C'è nel contratto e negli accordi che il progetto andava rivisto e poteva essere ridimensionato", aveva detto nella mattinata di ieri Matteo Salvini, ribadendo però di lavorare "per un Paese che va avanti" anche se ci sono altre sensibilità al governo".

Per i Cinque Stelle la mozione passata "rappresenta il giusto modo di procedere e segue quanto scritto nel contratto di governo". "L'analisi costi-benefici - spiegano i parlamentari piemontesi - è stata già inviata all'Unione Europea e questo è l'unico strumento valido a livello internazionale per prendere una decisione sul TAV Torino-Lione".

Proteste invece dall'opposizione. Prima in Aula i parlamentari del Pd mostrano cartelli con la scritta 'Salva Salvini-Boccia la TAV'. Accuse di uno scambio che è Maurizio Martina a stigmatizzare: "E' un baratto vero e proprio, determinato dalla decisione del M5S di salvare dal processo Salvini e ora Salvini rende la partita".

L’accordo non piace neanche a Roberto Maroni, ex governatore leghista della Lombardia: "Mi auguro che la mozione non venga approvata perché altrimenti quelle voci che dicono di questo osceno scambio potrebbero essere confermate".
In dissenso con il Governo anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che stuzzica sul tema Salvini durante una conferenza stampa in Sardegna, dove entrambi sostengono il candidato alla Regione.
Dura Giorgia Meloni che taglia corto: "Sono molto delusa - dice la leader di Fratelli d’Italia -. Non ci prendiamo in giro quel che c'è scritto nella mozione dice che la TAV non si fa. Sono molto arrabbiata e ne chiederò conto a Salvini".

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