"Qui passano centinaia di 'treni-bomba', servono interventi urgenti" dicono i No-TAV monzesi.

In un articolo apparso su IlGiorno è il "Comitato Antirumore No Tav in Monza" a intervenire, nella persone dell'ex assessore e oggi portavoce del comitato Giampietro Mosca.

La preoccupazione si riferisce alla storica galleria che attraversa il centro di Monza sulla linea Milano-Chiasso. La stessa linea che rientra a pieno titolo nel corridoio ferroviario internazionale Rotterdham-Zurigo-Genova, che nei prossimi anni vedrà un costante incremento (secondo i piani) di convogli che dalla Germania-Svizzera saranno diretti al porto di Genova.

Queste le parole di Mosca riportate dal quotidiano: "Oltre alle questioni legate al rumore notturno in interi quartieri con treni merci lunghissimi che già oggi passano in particolare tra le 4 e le 7 di mattina, ci sono quelle della sicurezza: questi convogli trasportano di tutto, anche materiali pericolosi e sostanze chimiche, e basta ricordare cos’è accaduto a Viareggio o in altri incidenti per capire i rischi che ci sono a farli passare in aree densamente abitate come Monza".

Sempre il portavoce del comitato, a nome dei residenti, chiede di sapere quali sono le misure di sicurezza che RFI ha predisposto per la linea merci Milano-Chiasso. 

La vera preoccupazione risiede in vista del 2020, quando gli svizzeri avranno finito il nuovo tunnel del Ceresio e saranno pronti a dirigere verso Genova ancora più convogli merci rispetto a quanto non succede ora. 

Le richieste del comitato No TAV merci di Monza sono forti: che i treni merci nell’area urbana non superino i 30 o 50 chilometri orari, mentre in prospettiva che siano dirottati su altre linee esterne alle città. 
Con buona pace del progresso e della velocizzazione dei flussi merci.

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