Oggi la Commissione europea potrebbe decidere sulla proposta di fusione nel settore ferroviario tra la francese Alstom e la tedesca Siemens.
Il portavoce comunitario ha infatti indicato che nella riunione di mercoledì la Commissione prenderà due decisioni di concorrenza ma non ha voluto specificare se tra queste c'è il caso Alstom/Siemens. Bruxelles potrebbe chiedere pesanti rimedi per dare l’ok alla fusione oppure, non ritenendo le offerte delle due società sufficienti, potrebbe fermarla. Le stesse società interessate Alstom e Siemens non sembrano ottimiste sulla decisione dell’Antitrust europeo.
Henry Poupart-Lafarge, pdg di Alstom ha indicato detto al quotidiano francese Le Figaro che “è probabile che i servizi della Commissione europea propongano di proibire l’operazione”.
Il pdg di Alstom ha spiegato che “non ci sarà una seconda occasione, un veto sarebbe una pessima notizia per l'industria europea, l'Europa sta segando il ramo sul quale è seduta”. Se l’Antitrust europeo dovesse decidere di bocciare l'operazione, “Alstom e Siemens, che hanno relazioni eccellenti, ripartirebbero ognuno per proprio conto, è troppo presto per immaginare nuove operazioni” di avvicinamento altri gruppi.
L’operazione proposta riunirebbe i due maggiori fornitori di soluzioni di materiale rotabile e di segnalamento all'interno dello Spazio economico europeo non solo in termini di attività combinate, ma anche in termini di impronta geografica delle loro attività.
Fin dall'inizio L’Ue ha ritenuto che l'operazione ridurrà la concorrenza nei mercati in cui sarebbe presente la nuova entità. In particolare, secondo la Commissione questa operazione porterà a prezzi più elevati, a una scelta ridotta e un declino dell’innovazione dovuto all’indebolimento della pressione concorrenziale nelle procedure di appalto del materiale rotabile e le soluzioni di segnalazione. Tale sviluppo “sarebbe dannoso per gli operatori ferroviari, i gestori dell’infrastruttura e, in definitiva, per i viaggiatori europei che utilizzano quotidianamente il treno o la metropolitana”.
Riguardo l’argomento principale di Alstom e Siemens per difendere la concentrazione, ovvero la pressione concorrenziale da parte del colosso cinese CRRC, - al quale nelle scorse settimane abbiamo dedicato un articolo di approfondimento (Ferrovie: uno sguardo al colosso cinese CRRC) -, Bruxelles ritiene che sia “improbabile che nuovi concorrenti, in particolare potenziali fornitori cinesi, entrino nel mercato del materiale rotabile e soluzioni di segnalazione nel prossimo futuro”, veniva indicato già a metà luglio.
E tuttavia il pdg di Alstom contesta questa valutazione sostenendo che un veto di Bruxelles “non sarebbe l’applicazione stretta delle regole di concorrenza”, sarebbe “dettata da pregiudizi ideologici: quando difendiamo la creazione di un campione europeo certi responsabili della Commissione intendono “monopolio”, quando parliamo di concorrenza cinese la considerano una scusa”.
L’articolo integrale è disponibile sul Sole 24 Ore.


