Una signora di 44 anni portatrice di handicap motorio scrive ai giornali un'amara protesta.
La giovane donna è su una sedia a rotelle, è di Legnano e lavora per un’azienda di Milano.
Dopo che per anni si è fatta accompagnare in auto dal marito a lavoro, la scorsa settimana ha deciso di utilizzare il treno per recarsi nell'azienda dov'è dipendente.
La donna, una volta contattato il numero verde apposito di RFI per richiedere assistenza per gli invalidi in stazione, ha avuto una brutta sorpresa: nella stazione di Legnano non sono più funzionanti i carrelli che permettono ai portatori d’handicap di superare il dislivello fra banchina e convoglio.
In realtà questi macchinari c'erano, ma sono stati distrutti dai vandali.
A quanto racconta la signora, l'addetto di Trenitalia al telefono le avrebbe consigliato o di prendere il treno a Busto Arsizio o di appoggiarsi a un’associazione di disabili per ottenere i carrelli elevatori.
Una risposta che, così posta, mal si addice ad un paese che vuole essere civile tale da garantire la mobilità a tutte le persone.