Nubi grigie si addensano sulla maxi-fusione tra Alstom e Siemens nel comparto ferroviario.

Il pacchetto di modifiche proposte dalle due società non sarebbe stato valutato ancora soddisfacente secondo quanto trapela dall’entourage della commissaria UE alla concorrenza, Margrethe Vestager.

Le due società avrebbero proposto la cessione di asset legati al comparto del segnalamento, per la quale sarebbero già stati individuati potenziali acquirenti, e contratti di licenza più lunghi ma senza trovare l'entusiasmo della commissaria.

Vestager è stata sottoposta ad un’intensa pressione politica da parte di Francia e Germania per consentire il passaggio dell’accordo, con i governi che sostengono l’emergere di un campione europeo che faccia concorrenza dalla Cina e alla sua CRRC (Ferrovie: uno sguardo al colosso cinese CRRC). Dirigenti e politici hanno lanciato una campagna per convincerla, con il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire che ha chiesto lunedì una revisione del diritto comunitario della concorrenza.

Ma perché due nazioni colossi d'Europa richiedono a gran voce questa fusione? Secondo Le Maire "per decenni, la legge antitrust si è concentrata su un mercato europeo e sui diritti dei consumatori. Ora deve concentrarsi su un mercato globale e sulla difesa dei posti di lavoro". Insomma, non bisogna più pensare ad una concorrenza europea, ma mondiale, concetto che stride con l'ondata di nazionalismi che sta sconvolgendo il nostro continente negli ultimi anni.

In tutto questo è riemersa intanto in Italia la vexata quaestio sul Pendolino, il gioiello di casa nostra che in un primo momento sembrava destinato a fungere da agnello sacrificale sull'altare della fusione. 

Durante un incontro tenutosi ieri l’AD di Alstom Italia Michele Viale ha ribadito che il fiore all’occhiello dello stabilimento di Savigliano non sarebbe a rischio cessione. Più a rischio il segnalamento del sito di Bologna che coinvolge circa 30 dipendenti: in questo caso - è stato spiegato - avverrebbe tramite cessione di ramo d’azienda qualora il merging tra le due società fosse confermato.

Sul Pendolino, peraltro, i sindacati dei metalmeccanici hanno chiesto un’attenzione particolare da parte del Governo, questo al di là di quanto possa avvenire dopo il 18 febbraio, data in cui si avrà una risposta decisiva sulla fusione.

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