Torna “Top & Flop”! La rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.
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Partiamo!
TOP - Industria ferroviaria cinese
Parliamo di una delle economie migliori in tutto il mondo. Parliamo anche di una cultura del lavoro totalizzante, con ritmi di produzione che spaventerebbero il più accanito degli Stachanov.
Ciò non toglie che le cifre dell'industria cinese in ambito ferroviario facciano letteralmente impressione.
Partiamo col dire che la lunghezza delle ferrovie della Cina è aumentata di 4.683 chilometri solo nel 2018; di questi, 4.100 chilometri sono di linee ad alta velocità.
Il governo centrale ha quantificato una previsione di trasporto intorno ai 9 milioni di passeggeri in transito sui treni statali solamente durante la sola Festa di primavera di martedì 5 febbraio.
Per fare un esempio, è come se tutti i romani e tutti i milanesi si spostassero, contemporaneamente, con i treni sul territorio nazionale nell'arco di una giornata.
Ma la Cina non impressiona solo per i numeri dei passeggeri che riesce e spostare con i propri treni; anche i prodotti "Made in China" stanno diventando sempre più degni di nota.
La CRRC, acronimo di China Railway Rolling Stock Corporation, è un produttore cinese di materiale rotabile quotato in borsa e costituito il 1 giugno 2015 dalla fusione di CNR e CSR, due aziende a loro volta separatesi nel 2002.
Nel giro di pochi anni è riuscita a piazzare commesse in tutto il mondo, con un boom di dipendenti che ha raggiunto, nel 2018, la cifra di 180mila unità (maggiori info sulla CRRC qui).
Insomma: spesso in Europa si chiacchiera e si produce così così.
La Cina, invece, agisce e produce.
Il problema per noi è che il mercato di riferimento per Cina ed Europa è lo stesso: è il mercato globale. E con un competitor così, il futuro per la nostra industria è meno roseo di quanto si pensi...
FLOP - Trenitalia
La colpa è nostra che ogni inverno, puntualmente, ci arrabbiamo: le soppressioni preventive a causa neve non vanno assolutamente bene.
Questa settimana è accaduto in Toscana, nel Mugello, ma è un discorso che è declinabile anche ad altre zone dell'Italia.
In pratica, in settimana erano state previste nevicate anche a bassa quota in questa regione.
Nevicate che poi, effettivamente, si sono verificate. Questione di qualche centimetro, non di più: una normalissima nevicata invernale.
Questo però è bastato perché venissero riprogrammate le corse su sulla tratta Firenze-Faenza e sulla linea Campo Marte-Borgo S. Lorenzo, operando diverse cancellazioni.
Cambiamenti d'orario che hanno mandato su tutte le furie pendolari e i sindaci del territorio, per un disservizio che oggettivamente poteva essere evitato a fronte di nevicate così leggere.
D'altronde perché stupirsi di sopprimere i treni in caso di precipitazioni nevose?
L'autobus è il mezzo migliore quando le strade sono ricoperte di ghiaccio e neve...