Il governatore della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha manifestato la sua disillusione confermando che il Treno delle Dolomiti “non si farà”, almeno per quanto riguarda il suo territorio.

Il progetto, che avrebbe dovuto essere realizzato lungo la dorsale della Val Badia, tra Brunico e Cortina, è stato giudicato troppo costoso: ben 2 miliardi di euro. E anche la gestione risulterebbe impraticabile per i costi.
Nei prossimi giorni gli studi preliminari compiuti dagli esperti in Alto Adige saranno consegnati al governatore del Veneto, Luca Zaia.

Recentemente Zaia ed Elisa De Berti, l’assessore alle infrastrutture, hanno ribadito la volontà di andare avanti anche da soli; pure i sindaci si sono espressi in tal senso, ma è difficile immaginare il collegamento da Calalzo che finisce a Cortina. L’obiettivo era infatti quello di consentire ai turisti europei in arrivo a Bolzano con i treni superveloci del Brennero, di raggiungere le Dolomiti e poi Venezia.

Ed esisteva anche un secondo intento: lo sbocco a Nord del Bellunese. Sbocco ferroviario, in questo caso, magari fino a Lienz e da qui in avanti. “Se, come avvertono in molti, c’è questa necessità per far uscire la provincia dall’isolamento e, quindi, dallo spopolamento, non resterebbe che il proseguimento dell’A27” ipotizza il presidente Padrin.

A Bolzano si è formata una nuova maggioranza, quella di Trento è sulla stessa lunghezza d’onda. La Lega non è contraria a nuove infrastrutture, e come la SVP si rende conto che la A22 sta scoppiando di traffico. E che il tunnel risolverà solo in parte il problema. Ecco, dunque, che anche a Bolzano sta maturando un’idea nuova rispetto all’A27. L’idea, cioè, che sia un necessario sacrificio per liberare l’Alto Adige dallo smog.

Il presidente di Confindustria Belluno, Luca Barbini, ha sempre preferito questa soluzione al treno, considerato un progetto troppo avveniristico. Anche negli ambienti politico-amministrativi c’è chi è pronto a riprendere la riflessione; lo farebbero pure i moderatamente contrari se il progetto del Treno delle Dolomiti venisse accantonato per i costi di gestione, più ancora per quelli di realizzo.

Se poi da Bolzano arrivasse il via libera del presidente Kompatscher, che anche ieri ha insistito per la sostenibilità delle Olimpiadi, la contrarietà comincerebbe a cedere. E, da quanto si arguisce, i tempi potrebbero essere brevi: qualche settimana soltanto.

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