Dopo i molti incontri tenutisi con i diversi gestori della rete ferroviaria regionale pugliese, incluso RFI, si è preso atto dell'impossibilità per quest'ultimo di procedere a qualsiasi accordo con società in cui non c'è ancora distinzione giuridica tra la componente infrastruttura e quella servizi, e si è arrivati ad una prima importante condivisione.
È stato quindi individuato nel "contratto di rete d'imprese" lo strumento giuridico più adatto a salvaguardare da una parte, l'autonomia di gestione e responsabilità della circolazione di ogni rete, e dall'altra la necessità di costituire un soggetto unico in grado di gestire la capacità della rete assegnando le tracce ferroviarie, determinare i canoni di accesso alla rete e accrescere individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato.
Ferrotramviaria e Ferrovie del Gargano si sono dichiarate disponibili da subito a procedere con la separazione societaria dell'unità infrastruttura dall'unità servizi, mentre Ferrovie del Sud Est e Ferrovie Appulo Lucane si sono invece riservate di sottoporre la questione alle rispettive proprietà, nonché ai competenti organi sociali, pur condividendone i progetti.
Avvertita anche RFI, affinchè si proceda alla redazione di una preliminare bozza di "contratto di rete" da sottoscrivere al termine del percorso. Procede invece per le Imprese ferroviarie erogatrici di servizi, il disegno - forse più semplice - di integrazione dei sistemi di vendita.
Primo obiettivo è infatti quello di rendere disponibile, una comune piattaforma di vendita, individuata nella piattaforma PICO, già utilizzata di Trenitalia e Ferrovie del Sud Est.
I percorsi sono stati resi necessari dal Decreto Delrio del 5 agosto 2016, che ha annesso le ferrovie regionali nel novero delle ferrovie interconnesse, sotto il controllo dell'ANSF e che ha comportato per le imprese ferroviarie pugliesi Ferrotramviaria, Ferrovie del Gargano e Ferrovie del Sud Est l'applicazione della disciplina del decreto legislativo 112/2015.
Tale decreto, al fine di accelerare il processo di liberalizzazione avviato con la direttiva europea 2012/34/UE "Recast", di cui ne è l'attuazione, ha ridisegnato l'assetto del sistema ferroviario in tema di accesso alle reti, di prestazione dei servizi di trasporto, di separazione contabile e societaria, di gestione dell'infrastruttura e di organismo di regolazione.
Per dare allora compimento, entro l'esercizio 2019, alle previsioni già contenute nel Piano triennale dei servizi approvato delibera di giunta dell'aprile 2016, l'Assessorato ai trasporti ha avviato una intensa interlocuzione con le imprese ferroviarie per completare detta separazione anche al fine di scongiurare eventuali situazioni di compensazione incrociata tra corrispettivi erogati per servizi di trasporto e quelli erogati per la gestione infrastrutturale.
“In una regione come la Puglia – ha detto l'assessore ai Trasporti Giovanni Giannini – interessata da 5 linee ferroviarie diverse e gestite da altrettante società, diventa allora imprescindibile un percorso che ponga le basi per avviare possibili sinergie fra gestori per dare compiutezza ad un disegno di gestione integrata”.
“Prosegue dunque il processo di innovazione del servizio di trasporto pubblico locale che sempre più assume le caratteristiche di un servizio moderno, europeo ed aderente alle esigenze dell'utenza”.
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