Sotto la lente della politica arriva, questa volta, la linea Adriatica dove il servizio, secondo alcuni esponenti PD, non sarebbe all'altezza.
“I ripetuti disservizi nella tratta Ancona-Milano” sono infatti al centro di un’interrogazione firmata dalla consigliera regionale Manuela Rontini e sottoscritta da Mirco Bagnari e Valentina Ravaioli, che chiedono alla Giunta “se sia a conoscenza di questi disagi arrecati ripetutamente ai pendolari” e sottolineano “la necessità di un confronto tra Regione e gestore al fine di ottenere la garanzia di un servizio più puntuale e di maggiore qualità”.
Uno dei casi portati all'attenzione è quello di cui vi abbiamo informato ieri, quando, come dicono Rontini e colleghi, si è verificato “l’ennesimo disservizo”: il treno Frecciabianca 8804 Ancona-Milano “ha attraversato la stazione di Faenza, dove era atteso alle 7.47, senza fermarsi per effettuare il servizio viaggiatori”.
“Il treno si è fermato poco oltre per diversi minuti - spiegano i dem - ed è quindi retrocesso verso la stazione, da dove è ripartito con un ritardo di 20 minuti, superato nel frattempo dal treno regionale 11524, stipato di pendolari lasciati senza assistenza e senza alcuna informazione. Si tratta di una situazione incredibile che purtroppo non rappresenta un’eccezione ma bensì un usuale disservizio, in quanto questa tratta registra usuali ritardi che variano da un minimo di 5 o 10 minuti. Lo riteniamo inammissibile soprattutto visto il costante impegno della Regione per garantire servizi efficienti nel settore dei trasporti".
Da parte nostra, pur reputando sempre corretta la richiesta di un miglioramento del servizio ferroviario, non capiamo l'accostamento tra questa e il fatto accaduto ieri.
Visto che in quest'ultimo caso si è trattato unicamente di un errore probabilmente di distrazione da parte del Personale di Macchina, che si è comunque risolto senza che si corresse alcun pericolo e con un ritardo tutto sommato ridotto, la base di partenza ci sembra del tutto errata e al limite del capzioso.
Invitiamo inoltre ancora una volta a non gettare la croce sui macchinisti, chi lavora sbaglia, sbagliamo noi, ogni tanto, sbaglieranno anche loro.