La città di Montecatini è divisa tra quanti chiedono il raddoppio della ferrovia in città e quanti invece sono contrari.

Nell’aprile 2016 il vicesindaco Ennio Rucco aveva detto: “Il raddoppio della ferrovia che passa in città è una scelta epocale per Montecatini. I cittadini potranno scegliere il progetto che ritengono migliore tra quelli in arrivo da RFI grazie a un referendum promosso dal Comune”.

Mentre lo scorso 12 gennaio il consigliere comunale Massimo Morini ha detto: “Ci siamo attivati in commissione regolamenti per inserirvi il referendum. Siamo pronti: appena ci danno i progetti possiamo consultare la cittadinanza”. Nonostante la tante dichiarazioni rilasciate in passato da molti esponenti politici locali, e nonostante siano trascorsi 3 anni, al momento l’unica certezza è che nello statuto comunale non è ancora contemplato alcun referendum. 

In merito alla realizzazione della sopraelevata – il cui costo è più che doppio rispetto al progetto a raso: 67 contro 30 milioni di euro – esistono tuttora due comitati cittadini: Montecatini Domani e Mai Sopraelevata.

“Siamo ancora ben attivi – confermano entrambi – e seguiamo con attenzione la situazione, tenendoci però a distanza da ogni dibattito in chiave preelettorale”, tengono a far sapere.

Intanto RFI sta sostituendo i pali della linea elettrica anche sulla tratta Montecatini-Pescia. Segno che non prevede in tempi brevi grandi opere di raddoppio. Il nodo dei finanziamenti, soprattutto per una eventuale sopraelevazione, resta del tutto irrisolto, tanto più adesso che dal Governo sarebbero in arrivo pesanti tagli per la tratta Lucca-Pescia.

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