Mente si discute, spesso con poca cognizione di causa sulla necessità di fare nuove linee ferroviarie, l'Alto Adige registra un aumento del 7,4% del traffico dei TIR in A22.

Lo scorso anno sono infatti transitati per il Brennero in tutto 2,42 milioni di mezzi pesanti.

Un dato che bisogna addirittura leggere positivamente, se si considera che contempla una piccola frenata rispetto al boom di TIR che nei primi mesi del 2018 segnava una crescita addirittura fino al 21%.

Il traffico complessivo, che include quello leggero, è invece stabile con 14,13 milioni passaggi (+0,13%).

Alla luce di questi dati e considerando problemi di smog e di occupazione di strade e autostrade, il Tirolo intende ridurre il traffico pesante sull‘asse con divieti notturni e i cosiddetti divieti settoriali, ossia per alcune merci.

A questo proposito a gennaio si riunirà a Bruxelles per la prima volta il tavolo di coordinamento per il progetto pilota di un ‘pedaggio di corridoio’ al valico italo-austriaco, prospettato recentemente dalla commissaria UE Violeta Bulc.

Quanto appena esposto dimostra ancora una volta come sia necessario agire per spostare tutto questo traffico pesante dalla strada alla ferrovia, con risparmi notevoli sotto tutti i punti di vista.

E se questo è valido per il Brennero, non si capisce per quale motivo non dovrebbe esserlo anche per altre zone d'Italia.

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