Paradossi italiani ampiamente prevedibili sulle ferrovie private.

Dopo l'ondata emotiva che ha portato molte ferrovie locali a dover ridurre la velocità massima sulle loro linee, in nome della sicurezza, si allarga ora la protesta contro ANSF.

Nasce infatti una rete nazionale per combattere i numerosi disservizi dovuti alla riduzione della velocità dei convogli a 50 km/h. Dopo la lettera inviata dai sindaci di tutta la vallata del Casentino all’ANSF (Autorità Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria), ente che ha imposto la riduzione, i comuni del Chierese e Canavese che fanno parte della città metropolitana di Torino, hanno chiesto collaborazione al presidente dell’Unione Massimiliano Sestini e a tutti sindaci firmatari della lettera, nell’intento di dar vita ad una protesta di maggiore rilevanza. L’obiettivo è quello di fissare un incontro con la stessa Ansf per manifestare i gravi disservizi che si stanno verificando in più parti d’Italia proprio a causa del nuovo limite di velocità imposto.

“I nostri comuni sono serviti dalla linea ferroviaria Sfm1 Chieri-Torino-Rivarolo-Pont che rappresenta la più importante linea per i nostri territori – ha spiegato in una lettera indirizzata al presidente dell’Unione Sestini, l’assessore del comune di Chieri Massimo Gaspardo Moro - analogamente alla vostra Sinalunga-Arezzo-Stia dalla fine del 2016, la velocità della nostra linea è stata limitata dall'ANSF prima a 70 km/h e poi dal 6 agosto 2018 a 50 km/h con un disservizio per gli utenti insostenibile”.

Nei prossimi giorni le amministrazioni si metteranno in contatto per arrivare ad azioni comuni per dare una svolta alla situazione che si è venuta a creare. L’obiettivo è sempre garantire un servizio dignitoso agli utenti che pagano regolarmente biglietti e abbonamenti come se tutto funzionasse senza limitazioni .

“Il nostro territorio è già penalizzato da una collocazione geografica marginale, da una scarsità di servizi di Tpl su gomma data l’utenza debole e la morfologia montana, ma anche da una viabilità inadeguata al traffico di persone e merci negli orari più sensibili della giornata – ha ribadito il presidente dell’Unione Massimiliano Sestini - in questo contesto la ferrovia è un servizio essenziale, particolarmente importante per studenti e pendolari che riescono così a spostarsi con costi inferiori rispetto all’utilizzo delle auto e con un effetto positivo sulla circolazione stradale. Proprio per questo la situazione attuale non è più sostenibile, considerati i numerosi reclami degli utenti e il malcontento che si sta generando tra i cittadini. È necessario quindi far sentire la nostra voce al più presto e unire le forze con i territori che stanno vivendo lo stesso disagio”.

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