Quelli che stiamo vivendo sono giorni di festa e di riposo per molti, ma non per tutti.

Abbandonati panettoni, pandori, spumanti e mangiate pantagrueliche, questa mattina il nostro pensiero va altrove. Va a tutti i ferrovieri, sia sui treni che negli uffici, che hanno lavorato ieri notte, che lavorano oggi o a cui spetta di lavorare durante le festività, quando quasi tutti gli altri sono a casa con le famiglie.

A loro, che anche quando vorrebbero essere da tutt'altra parte si rimboccano le maniche per portare altre persone in sicurezza a destinazione, che vedono le città festeggiare il nuovo anno dal finestrino di un locomotore, che devono sbrigarsi a scartare i regali con i figli perché iniziano il turno o che per lo stesso motivo devono saltare il pranzo in famiglia del primo dell'anno, va il nostro sincero ringraziamento.

Perché troppo spesso viene dato tutto per scontato e si banalizza il duro lavoro di chi muove il Paese.

E per estensione, ovviamente, un grazie va a tutti coloro che anche lontano dai binari non conoscono sosta nemmeno in questo periodo dell'anno, lavoratori nell'ombra che contribuiscono a rendere migliori e più sicure giornate in cui altri festeggiano.

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