Prosegue in Svizzera la complicata vicenda dei convogli Bipiano di Bombardier.

La mega commessa di 62 treni per un valore di 2 miliardi di franchi svizzeri, consegnati con 4 anni di ritardo e con difetti tecnici difficili da risolvere, è infatti diventata un caso politico.

I rappresentanti di Bombardier e delle FFS hanno dovuto fornire lunedì scorso le loro spiegazioni alla Commissione dei trasporti del Consiglio Nazionale sui disservizi ai nuovi treni a due piani Dosto.

Attualmente i convogli in circolazione sono 12 - quattro InterCity 200 su un totale di 23, cinque InterRegio 200 su 30 e tre InterRegio 100 su nove, che operano come InterRegio sulle linee Zurigo–Coira via San Gallo e Zurigo–Basilea - ma la messa in esercizio dell'intera commessa, soprattutto sulla direttrice est-ovest del paese Ginevra-San Gallo, sta subendo notevoli ritardi.

I problemi tecnici, riguardano soprattutto le porte e il software, e sono la causa principale dei tre quarti di tutte le perturbazioni e soppressioni di treni, come hanno riconosciuto le stesse FFS.

Bombardier dal canto suo ha assicurato il suo cliente dicendo che sta lavorando per migliorare l’affidabilità del suo prodotto.

I dirigenti di Bombardier e delle FFS, che in una nota congiunta si sono scusati “con i viaggiatori per i problemi di stabilità dei nuovi treni”, non hanno voluto però dare informazioni in merito a eventuali penali per i ritardi nella consegna dei nuovi convogli.

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