Una casa in stazione. Uno spazio che ospita, protegge, offre un pasto caldo e pronto sostegno. Un tetto per ripararsi dal freddo dell’inverno e dal gelo dell’indifferenza.
È l’Ostello della Caritas in stazione a Roma Termini, la struttura di accoglienza per i poveri aperto nel 1987 in uno spazio messo a disposizione dal Gruppo FS Italiane utilizzato, prima di allora, come spaccio aziendale. Porta il nome del suo fondatore, Don Luigi Di Liegro, e oggi offre alloggio fino a 200 persone, senza fissa dimora, che lì dormono, mangiano, si incontrano. Uomini e donne che vivono ai margini della società, spesso dimenticati e resi fantasmi da un modello sociale che tende ad allontanare i più fragili e disagiati.
Ristrutturato nel 2015, grazie a una campagna di solidarietà e raccolta fondi promossa sui treni e nelle stazioni da FS Italiane, l’Ostello di via Marsala 109 è stato ripensato secondo tecnologie avanzate, sfruttando al massimo gli spazi per offrire servizi essenziali e favorire l'inclusione sociale delle persone senza fissa dimora.
Anche quest’anno FS Italiane è affianco di Caritas per promuovere un nuovo impegno solidale e, fino al 7 gennaio 2020, i volontari di entrambe le realtà sono a bordo di Frecce e Intercity per il fundraising da destinare al nuovo progetto Oggi offro io che permetterà di ristrutturare un’antica pizzeria di Roma. Negli ambienti riqualificati saranno fatti corsi di cucina e di servizi di sala, dedicati alle persone assistite da Caritas.
Accolti e formati professionalmente, insomma. Proprio come avviene all’Ostello di Termini: "L’idea è quella di una comunità che allunga le mani verso coloro che da soli non ce la fanno, offrendogli la possibilità di vivere in una casa funzionale e confortevole" racconta Roberta Molina, responsabile dell’Area ascolto e accoglienza della Caritas di Roma. Un Ostello a cinque stelle, senza barriere, con ampi spazi esterni e internamente progettato per soddisfare non solo la permanenza notturna degli ospiti, ma anche momenti di convivialità e attività laboratoriali, di studio e ricreative. Una grande mensa capace di offrire fino a 600 pasti al giorno, un centro di ascolto, camere colorate dove alloggiano 200 ospiti stabili, che durante i mesi più freddi aumentano, aree comuni per socializzare o seguire qualche attività e due luoghi di culto, una cappella e una stanza per la preghiera dei mussulmani.
"Non facciamo assistenzialismo ma promuoviamo chi è in difficoltà, cercando di favorire il loro reinserimento sociale", aggiunge Molina. "Per questo organizziamo dei corsi di formazione di informatica e inglese, utili alla ricerca di un lavoro. Queste persone per riscattarsi hanno bisogno soprattutto di trovare un impiego che li renda autosufficienti. Bisogna renderli di nuovo cittadini attivi e il lavoro è lo strumento». Avviati anche un laboratorio di sartoria, gruppi di scrittura, ma anche attività culturali come il cineforum. Tutto questo è possibile grazie al lavoro fondamentale di moltissimi volontari: 35 ogni sera, di cui 200 con la presenza fissa una volta la settimana. «L’età di chi si rivolge a noi è molto abbassata», prosegue Molina, «e questo ci preoccupa, ma accade che qualcuno ricominci percorsi di vita in autonomia e quando torna a trovarci è sempre una festa".
“Siamo orgogliosi di essere al fianco della Caritas in questo progetto. Dare un’opportunità di formazione professionale a persone in stato di difficoltà permette loro di affrancarsi e proiettarsi verso un possibile inserimento lavorativo” ha dichiarato Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Ferrovie dello Stato Italiane. “La solidarietà è un valore fondamentale per il Gruppo, da sempre concretamente impegnato nella realizzazione di progetti e iniziative a favore delle persone disagiate. Ferrovie dello Stato Italiane infatti è da 40 anni a fianco della Caritas per dare sostegno alle tante persone in difficoltà: mettendo a disposizione gratuitamente spazi ferroviari inutilizzati per realizzare strutture di accoglienza e di ascolto, mense solidali e Help Center”.
“Il lavoro non è soltanto capacità di far fronte alle necessità della vita. Esso è anzitutto dignità, sviluppo intellettuale e umano, capacità di relazionarsi e di vivere con passione. Il progetto Oggi offro io, promosso dalla nostra Caritas diocesana con il prezioso sostegno di Ferrovie dello Stato Italiane, inserisce la formazione professionale come ultimo e fondamentale passo nel percorso di reinserimento e integrazione di tanti nostri fratelli duramente provati dalla vita” ha dichiarato il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la Diocesi di Roma.