L’associazione Museo Ferroviario di Savigliano ha presentato all’assessore ai Trasporti Marco Gabusi due importanti proposte: far ripartire i treni turistici e poter utilizzare l’ex stabilimento di recupero in disuso a Moretta di proprietà di RFI.
Per poter generare indotto per sé stesso, e quindi anche per il turismo locale, il Museo ha prima di tutto bisogno di far ripartire i viaggi con le sue locomotive storiche. Nel 2012, con il cambio di normativa, le linee turistiche sono state chiuse e i convogli che fino ad allora avevano il permesso di girare in tutto il Piemonte, sono rimasti fermi, esposti all'esterno dello spazio museale gestito dall’associazione.
“Da quel momento ci siamo informati su come andavano le cose all’estero - ha spiegato il presidente dell’associazione Claudio Demaria -. Tutta un’altra realtà. In Italia si è parlato di un incremento dei servizi del 40% dei viaggiatori sulle linee turistiche. Metti che riuscissimo a fare 10 mila viaggiatori, in Olanda sono già a 700 mila. In Francia, 3 milioni e mezzo. In Europa sono presenti 600 realtà come la nostra. Nel nostro Paese invece siamo pochissimi, una ventina di associazioni circa. Da lì, l’idea di una ferrovia turistica che abbia una certa frequenza e che in questo modo generi indotto per l’associazione ma anche per il resto del territorio”.
Senza i convogli turistici in servizio, il Museo Ferroviario di Savigliano fa circa 3 mila visitatori all’anno, fino al 2012 invece ne faceva 6 mila.
La seconda proposta messa al vaglio da Demaria, l’ex rimessa locomotive di Moretta in cui si trovano ancora quattro carrozze di proprietà della Regione che dovevano essere riparate dalla GTT, ma ora sono in stato di totale abbandono.
“In quel capannone la ditta Milanesio riparava i treni, in particolare quelli storici, dopo il fallimento è stato in gestione dalla GTT che per un certo periodo lo ha usato come centro revisione e poi lo ha chiuso”. All’interno tre delle quattro carrozze inutilizzate sono già state pesantemente vandalizzate. “Noi abbiamo bisogno di spazi, quel capannone sarebbe utile da usare sia come ricovero sia come deposito. Oggi la struttura è di proprietà di RFI, i quali però ci hanno detto che prima dobbiamo avere le spalle della Regione”.
“Sicuramente è un bel progetto - ha affermato Gabusi -. Si dovrebbe sentire innanzitutto il sindaco di Moretta se non ha altri piani, in particolare per il terreno su cui viaggiano i binari. Da parte mia mi rendo disponibile a scrivere a RFI appena ho il suo nullaosta. Il progetto in generale deve essere un progetto condiviso, in cui tutti i soggetti locali fanno la loro parte per avere ricadute positive sul territorio”.
Tra gli altri progetti è stato presentato a Gabusi durante la sua visita anche il ferrociclo, la bicicletta per binari dotata di motorino elettrico che l’associazione aveva già mostrato sulla tratta Ceva-Ormea e Cuneo-Gesso. “RFI ci ha conosciuti - ha spiegato Demaria - sa che facciamo le cose seriamente e ci ha consentito di girare sui binari occasionalmente, ma manca ancora una normativa di gestione”.
“Un’iniziativa interessante - ha commentato Gabusi - in luoghi dove di turismo ce n’è tanto e dove i progetti devono avere valore, ma anche un minimo di indotto”.
Tre i soggetti da cui oggi l’associazione prende contributi annui per le proprie attività: Regione, Comune di Torino e Alstom: “Per ora riceviamo dall’assessorato alla cultura un contributo annuo da 50 mila euro, con cui paghiamo due stipendi, il resto lo usiamo per gestire i progetti. Riceviamo inoltre cinque mila euro all’anno dall’Alstom, mentre dal Comune di Torino 516 euro annui”.
“Sono entusiasta di essere il primo dopo anni a dedicare tempo e interesse al museo ferroviario”, ha concluso Gabusi. E in merito a un eventuale accordo con Fondazione FS che consentirebbe all’associazione di far girare i treni turistici ha detto: “Sull’entrata in Fondazione credo sia un’istanza ragionevole mai stata posta prima, ma importante per valorizzare il nostro patrimonio, evitando che rimanga in deposito e, a livello economico, per una questione di risparmio”. Da qui l’impegno a coinvolgere l’assessore al Turismo: “Trasferirò il messaggio all’assessore Vittoria Poggio che ha la delega al Turismo, ma sosterrò questo progetto puntando sullo sviluppo del museo”.